La Corte d’Assise di Salerno analizza i dettagli di una vicenda che ha coinvolto la 29enne milanese, scomparsa nel marzo 2022. Gli imputati, una donna e il marito, sarebbero responsabili della sua morte dopo anni di abusi fisici e psicologici.
Abusi fisici e psicologici
Le indagini evidenziano una quotidianità fatta di sevizie, privazioni, umiliazioni, con la giovane costretta a dormire e mangiare a terra. Gli investigatori riferiscono di violenze ripetute, come spegnere sigarette sulla pelle, arrivando perfino a obbligarla a bere liquidi escrementizi.
L’ambiente di degrado
La vittima era giunta nel 2017 a Pontecagnano per convivere con il fratello di una donna che ora risulta tra gli imputati. Quando il ragazzo è deceduto per overdose, la 29enne è rimasta a vivere con i familiari di lui. Secondo l’accusa, i suoi carcerieri erano anche interessati alla pensione di invalidità da lei percepita, dovuta a un ritardo mentale di media gravità.
La confessione del figlio minorenne
Un passaggio importante delle indagini riguarda un video: il figlio 15enne dei presunti aguzzini avrebbe pronunciato parole che confermerebbero la dinamica omicida, ammettendo di fatto che la ragazza era stata uccisa per strangolamento. Il minore sta già scontando una pena di 16 anni.
L’appello agli sportelli antiviolenza
Durante il processo è stato ricostruito come alcune associazioni di Pontecagnano avessero cercato di proteggere la ragazza già all’inizio del 2021. Diverse segnalazioni sarebbero giunte a carabinieri e servizi sociali, evidenziando le condizioni di profondo pericolo in cui versava.
Nessun nuovo sviluppo ufficiale
Per ora non sono emerse ulteriori decisioni o sentenze. Le prossime udienze serviranno a chiarire ogni dettaglio e a definire le responsabilità penali degli imputati, lasciando emergere uno scenario di assoluta brutalità e degrado familiare.