Avellino

di Paola Iandolo 


Dopo quasi due mesi di indagini i carabinieri provano a stringere il cerchio sul doppio tentato omicidio avvenuto il 19 e il 20 gennaio scorsi. Nella prima sparatoria è rimasto coinvolto il 19enne Luigi Valente, figlio del boss di Capo Castello, Carmine Valente, e il quarantenne Ezio Peluso, detto O' Topone, ferito ad Atripalda da colpi di pistola di piccolo calibro. 

Le piste

Secondo gli inquirenti si è trattato di un bottarisposta tra due gruppi criminali che si starebbero contendendo il controllo dell'attività illecita sul territorio. llclima di omertà che ha coperto i due episodi ha reso naturalmente complicate le indagini che stamattina hanno avuto un primo sviluppo. I carabinieri hanno eseguito una decina di perquisizioni tra Rione Mazzini, Rione Aversa, Mercogliano e CapoCastello a Mercogliano.

Le perquisizioni

Le prime abitazioni verificate sono state quelle delle persone ferite, Ezio Peluso e  Luigi Valente, passando poi a quelle di familiari, amici e conoscenti dei due, persone ritenute possibili protagoniste degli episodi criminali. Perquisito anche il circoletto gestito da Peluso a Rione Mazzini, dove avvenne la prima sparatoria. Tra le abitazioni visitate dai militari, anche quella di Sabato Ferrante, attualmente domiciliari, per la rapina in due supermercati di Fisciano e Salerno e la finta rapina in un centro scommessi di Atripalda. Uno degli obiettivi dei carabinieri era quello di trovare armi da fuoco, ma sono state rivenute solo pistole giocattolo.