Si amplia la lista degli indagati per la violenta aggressione avvenuta nella notte del 16 ottobre 2022 a Scafati, nei pressi di un distributore automatico h24 di via Pagano. Un giovane, minorenne all’epoca dei fatti, è stato identificato come il quarto indagato, aggiungendosi ai tre già arrestati. La Procura di Nocera Inferiore ha trasferito gli atti alla magistratura minorile di Salerno, competente per la sua età.
Dall’alterco all’aggressione brutale
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, tutto sarebbe iniziato con un banale diverbio tra uno dei due fratelli coinvolti e un giovane di Scafati. Dopo un iniziale scambio di insulti e spintoni all’interno del locale, il minorenne sarebbe fuggito a bordo dell’auto dei genitori, inseguito da uno dei fratelli in sella a uno scooter, che avrebbe persino danneggiato il veicolo.
Poco dopo, la situazione è degenerata con l’intervento di tre uomini: Roberto La Mura, Giovanni Esposito e Salvatore Barone, che avrebbero accerchiato le vittime, colpendone una con più fendenti. Secondo la Procura, La Mura sarebbe stato l’autore materiale dell’accoltellamento, mentre Barone e un altro giovane ancora da identificare avrebbero immobilizzato la vittima, impedendole di difendersi.
L’accusa: un’azione premeditata e brutale
Le modalità dell’aggressione sono state descritte nel dettaglio dalla magistratura. La vittima, colpita mentre era a terra, ha subito tre pugnalate al dorso inferiore con un’arma acuminata e sufficientemente lunga da penetrare in profondità. Secondo il pubblico ministero, La Mura avrebbe agito con un chiaro intento omicida, aspettando il momento giusto per sferrare i colpi mortali.
L’inchiesta evidenzia come l’attacco sia stato condotto con violenza deliberata, mirando a infliggere ferite potenzialmente letali. «L’aggressione è stata pianificata e attuata con ferocia – scrive il PM – colpendo la vittima in una condizione di vulnerabilità estrema».
L’indagine prosegue: caccia a un altro sospettato
Per il minorenne coinvolto, la magistratura ordinaria aveva chiesto una misura cautelare, ma il giudice per le indagini preliminari, Giovanni Pipola, ha rigettato l’istanza, ritenendo di non essere competente sul caso. Tuttavia, l’inchiesta è ancora in corso e potrebbero emergere nuovi elementi.
Gli inquirenti stanno ora cercando di rintracciare un altro giovane coinvolto nella colluttazione, il cui ruolo nella vicenda resta da chiarire. Le analisi delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze raccolte potrebbero rivelarsi decisive per ricostruire con precisione la dinamica dell’aggressione.