San Giorgio del Sannio

La scaletta può variare anche all'ultimissimo minuto, il condizionale è d'obbligo. Se non ci saranno sorprese, dovrebbe andare in onda lunedì prossimo il servizio che Amore criminale, la trasmissione di Rai 3 che da anni si occupa di violenza sulle donne, ha curato sull'omicidio di Elvira Ciampi, 49 anni, di San Giorgio del Sannio, ammazzata dal marito con oltre trenta coltellate nel garage-lavanderia della loro abitazione alla contrada Cesine.

 Il delitto risale al 16 settembre 2014: epilogo tragico di una storia che sarà ricostruita attraverso le voci dei familiari, dei legali e degli investigatori, con una narrazione filmica che da sempre contraddistingue il programma condotto da Barbara De Rossi.

Attenzione puntata, ovviamente, su Pasquale Mastroianni, 53 anni, che lo scorso 26 giugno è stato condannato a 16 anni con rito abbreviato. Una sentenza pronunciata dal gip Roberto Melone, che ha escluso qualsiasi premeditazione. In linea con le richieste dell'avvocato Vincenzo Speranza, difensore dell'imputato, e del pm Flavio Felaco, che quell'aggravante l'aveva contestata; non di quelle dell'avvocato Angelo Leone, legale dei tre figli, parti civili. Una decisione che in queste ore la difesa ha appellato, perchè ritiene che a Pasquale vadano riconosciute le attenuanti generiche e quella della provocazione: era stato cacciato di casa

Tra Elvira e Pasquale il rapporto era andato in crisi già da tempo. Litigavano spesso, l'avevano fatto anche la sera precedente il dramma, quando lei gli aveva detto che intendeva separarsi. Era stato necessario l'intervento dei carabinieri, Pasquale era tornato a dormire nella sua Fiat Punto blu, da giorni la sua dimora. La mattina successiva – un martedì – era rientrato in casa, aveva preso alcuni attrezzi ed era uscito. Quando era tornato, aveva discusso ancora con la coniuge.

L'aveva ferita a morte, poi aveva cercato di farla finita. Tentando di impiccarsi, ingerendo un diserbante che aveva però vomitato, colpendosi al collo ed all'addome. Era stata la più piccola della coppia, dopo la scuola, a far scattare l'allarme. “Non volevo ucciderla”, aveva ripetuto sia al gip che l'aveva interrogato in ospedale, sia in aula, prima della sentenza. Parole pronunciate sotto gli occhi di due figli. Nessun incrocio di sguardi, troppo forte il dolore per una madre che non c'è più. Elvira non voleva più Pasquale, che non accettava l'idea di essere lasciato. Oltre trenta i colpi che le aveva inferto, accerterà il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo, che aveva curato l'esame autoptico.  Amore criminale.

Enzo Spiezia