Quindici

Il dissesto finisce in Tribunale. Alcuni cittadini quindicesi hanno presentato ricorso al Tar di Salerno per l’annullamento, previa sospensione, della deliberazione del Consiglio Comunale di Quindici, la n. 10 dell’11 agosto scorso, con la quale è stata disposta la dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente. La civica assemblea approvò il dissesto ritenendo che «esiste una mole di debiti liquidi ed esigibili almeno pari a euro 302.243,35, ai quali il Comune non può far fronte come le procedure di cui agli artt. 193 e 194 del TUEL in quanto ha già un disavanzo accertato di euro 1.163.629,31». Una mole debitoria che risulta il frutto di una ricognizione effettuata dal sindaco Eduardo Rubinaccio, eletto nel maggio del 2015, e contenuta in una relazione allegata alla deliberazione di dissesto.

Dunque, per il primo cittadino Rubinaccio la condizione del Comune di Quindici sarebbe strutturalmente deficitaria, nonostante vi siano agli atti dell’Ente altre due relazioni, quelle del revisore dei conti e del responsabile dei servizi finanziari, che dicono l’esatto contrario. Vale a dire che l’Ente potrebbe evitare la procedura di dissesto in quanto si possono adottare misure correttive per far fronte ai debiti liquidi ed esigibili (pre-dissesto, ripartizione triennale del disavanzo da riaccertamento dei residui, rilevazione delle eccedenze, vendita del patrimonio comunale).

Una posizione che è condivisa dal primo cittadino uscente, oggi consigliere di opposizione, Liberato Santaniello, che sostiene il ricorso presentato da sette concittadini, senza però esserne sottoscrittore. «Il ricorso al Tar – afferma Santaniello - rappresenta la successiva e naturale risposta alla deliberazione sul dissesto. Fa parte insomma della normale dialettica politica tra le parti in quanto la delibera di Consiglio Comunale sul dissesto, fondata solo su una dichiarazione del sindaco a fronte di pareri negativi da parte del revisore dei conti e del responsabile dei servizi finanziari, non trova collocazione in nessuno schema di legge. Esistono seri motivi, quindi, per impugnarla. Mi auguro che la giustizia amministrativa legga attentamente quanto scritto e smentisca quanti sostengono che il Comune di Quindici sia in uno stato di dissesto».

L’ex sindaco si sofferma inoltre sulle conseguenze nefaste che si ripercuoteranno sulla cittadinanza. «La dichiarazione di dissesto prevede innanzitutto l’innalzamento, ai massimi livelli, delle tariffe per i cosiddetti servizi a domanda individuale, quelli più indispensabili. Ad esempio, mensa e trasporto scolastico. Per non parlare delle tasse comunali, in particolare l’imposta sulla spazzatura che farà registrare, inevitabilmente, un aumento quasi del 50 per cento. Da parte della maggioranza occorreva una lungimiranza che però non c’è stata, ed ora a pagarne le pene saranno le fasce deboli che non hanno la possibilità di poter pagare. E, cosa ancor più grave, un ulteriore effetto sarà l’incremento dell’evasione con una gravissima ripercussione sui conti pubblici. Si verrà a creare un buco nelle casse del Comune, in maniera inconsapevole, che risulterà difficilmente colmabile».

Nell'edizione delle 14 del tg di Ottochannel andrà in onda il servizio sul ricorso al Tar con l'intervista all'ex sindaco Liberato Santaniello. 

 

Rocco Fatibene