Lauro

Rimborsi spese, indennità e spreco di danaro pubblico: a Lauro è polemica tra il consigliere di minoranza Giacomo Corbisiero e il sindaco Antonio Bossone. Quest'ultimo diventa il bersaglio della critica per aver approvato, insieme alla Giunta, una deliberazione con la quale si autorizza il prelievo di 4mila euro dal fondo di riserva per rimpiguare il capitolo di bilancio, oramai esaurito, destinato ai rimborsi spese. 

«E' una vergogna - tuona il consigliere Corbisiero - Hanno già speso 4.500 euro appostati nel bilancio 2015, somme per rimborsi spese che vanno ad aggiungersi alle indennità che già percepiscono. Non contenti, decidono di prelevare altri 4mila euro perché altrimenti non ce la fanno a gestire l'Ente. E' un'esagerazione. Nessuno mette in dubbio che la politica abbia un costo, ma non è possibile che l'assessore Oliva percepisca ogni due mesi 700/800 euro per le sue trasferte. Non è possibile che il sindaco, in qualità di presidente Anci, se ne vada in giro per l'Italia a fare convegni e chieda poi i rimborsi per le spese di viaggio. Questo si chiama spreco di danaro pubblico. E - conclude Corbisiero - tutto questo avviene mentre si chiedono sacrifici alla gente di Lauro, tartassata da tasse salatissime a fronte delle quali latitano i servizi».

«Corbisiero non faccia populismo, gli amministratori possono usufruire delle somme spettanti per legge. Se il consigliere ritiene che abbia agito nell'illegalità denunci alle autorità competenti», replica prontamente il sindaco Antonio Bossone. «La politica - prosegue il primo cittadino di Lauro - non può essere soltanto ad appannaggio dei ricchi o di chi prende le tangenti. L'indennità di sindaco, ogni mese, la rimetto al mio popolo. Anzi, dirò di più. Per aiutare i cittadini in difficoltà, se ne va anche parte del mio stipendio di medico. Dunque, per svolgere al meglio il mio ruolo di amministratore, non devo andare a chiedere l'elemosina o le tangenti. La smetta questo Masaniello di fare demagogia. Piuttosto - conclude Bossone - venga a dirci con quali soldi se ne va in Grecia a festeggiare Tsipras».

 

Rocco Fatibene