Sant'Agata de Goti

Anche il Pd, partito del sindaco Carmine Valentino, principale formazione politica in città alle ultime elezioni regionali e maggioranza a Palazzo San Francsco, interviene sulla sentenza del Tar della Campania che ha sciolto il consiglio comunale santagatese.

Lo fa con un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio e nel quale il segretario Alfonso Maria Di Caprio, prima di entrare nel merito della sentenza, stigmatizza il comportamento di quelle forze politiche che in questi giorni si sono rese protagoniste di un “opera di totale disinformazione”.

Ed al Movimento 5 Stelle che, scrive Di Caprio, "di questa sentenza ha capito poco o niente", il segretario spiega che per "crescere sono necessarie anzitutto umiltà ed impegno: magari iniziando dal leggere bene le carte. Cosa che non è avvenuta, mi dispiace dirlo, per questa sentenza".

 

La nota del Partito Democratico 

“Dispiace constatare – si legge nella nota del Partito Democratico - l’opera di totale disinformazione, non so quanto voluta, che alcuni soggetti politici locali stanno facendo rispetto al contenuto ed alle motivazioni della sentenza emessa dal TAR lo scorso 24 settembre. Un provvedimento che, seppur discutibilissimo, è comunque molto chiaro nella sua motivazione (questione duplicati tessere elettorali). Accade invece che a mezzo stampa si continui falsamente ad affermare, da ultimo il M5 Stelle, che la sentenza fonda anche su ulteriori motivazioni, eccessivo numero di votanti per conoscenza diretta e illegittima costituzione del Seggio n. 7,  introvabili nel provvedimento”.

“Forse – suggerisce Di Caprio - nei vari articoli si sarebbe potuto distinguere, ad esclusivo beneficio dei lettori e della verità, il vero dal falso.  Ma non è stato fatto ed allora ritengo mio dovere intervenire per fare chiarezza ed esplicitare che la sentenza del Tar fonda su un’unica motivazione, scritta al punto 3, pag. 6, della stessa, in una ventina di righe, e solo in quelle, che trattano la questione “duplicati tessere elettorali”, come detto. Il Giudice, invece, ha rigettato espressamente il motivo “eccessivo numero di votanti per conoscenza diretta”, affermando che “ … tale censura va considerata inammissibile per la sua genericità …”, e addirittura implicitamente quello della supposta “illegittima costituzione della Sezione n. 7”, non trattato in sentenza perché ritenuto, evidentemente, pretestuoso”.

“Come Pd siamo abituati, diversamente da altri, a rispettare le sentenze, e rispettiamo – commenta il segretario dei democratici - questa in particolare anche se non la condividiamo; avendo però piena fiducia nella Magistratura, che nel suo complesso è comunque in grado di assicurare una giustizia pienamente rispondente allo spirito della legge e alle finalità di tutela che ogni norma persegue, impugneremo la sentenza convinti che, alla fine, il verdetto decretato dal corpo elettorale il 25 maggio 2014, con grandissimo margine (più 677 voti rispetto alla seconda lista in graduatoria), sarà ripristinato e che la città di Sant’Agata de’ Goti riavrà il Sindaco, Carmine Valentino, e l’Amministrazione che ha liberamente e legittimamente scelto”.

 

Al Movimeto 5 Stelle

“Al Meetup grillino, che di questa sentenza ha capito poco o niente, come dimostra la richiesta di conseguenze, anche penali, per supposte ed inesistenti responsabilità dei presidenti e degli scrutatori, dell’Ufficio Elettorale del comune e chi più ne ha più ne metta, voglio solo dire – conclude Di Caprio - che in politica si può anche partire da soli 273 voti, quelli riportati alle comunali dal M5Stelle, e, ciononostante, crescere nel tempo costantemente, come avvenuto per il Pd negli ultimi 10 anni; per farlo, però, sono necessarie anzitutto umiltà ed impegno: magari iniziando dal leggere bene le carte. Cosa che non è avvenuta, mi dispiace dirlo, per questa sentenza”.

Vincenzo De Rosa