Caserta

"La settimana scorsa abbiamo ricevuto dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria la bozza del testo del nuovo regolamento di servizio del corpo di polizia penitenziaria con richiesta di osservazioni e, dunque, per fortuna, ancora aperto a modifiche e aggiustamenti.

L’articolato, che doveva essere in verità promulgato entro il 19 agosto 2020, assurge al compito di disciplinare il servizio della polizia penitenziaria, dentro e fuori le carceri, in ragione del nuovo assetto istituzionale e, soprattutto, dell’introduzione delle figure dirigenziali.

Pur apprezzando lo sforzo di coordinamento redazionale e taluni aspetti che, forse per la prima volta, sembrano idonei a conferire alla polizia penitenziaria l’organizzazione propria di un corpo di polizia dello stato, contiene alcuni passaggi che destano fortissima preoccupazione in relazione al rischio di restringimento di spazi e libertà costituzionalmente protetti e di natura sindacale spingendosi verso una sorta di ‘rimilitarizzazione’ di fatto e persino oltre.

Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria. 

"Al di là della sicura caduta di stile, laddove si vorrebbero introdurre in un atto normativo prescrizioni che attengono all’igiene personale e di cui non si sente davvero il bisogno (‘Il personale … cura che i capelli siano puliti’), inquietano precetti che impedirebbero genericamente, anche fuori servizio, di assumere ‘comportamenti che possano arrecare pregiudizio all’amministrazione’ (come si configurerebbe l’adesione a una manifestazione sindacale per protestare contro l’amministrazione?), così come il divieto di fornire a chi non ne abbia titolo? ‘notizie relative a eventi, servizi, provvedimenti e operazioni di qualsiasi natura’ che va ben al di là del doveroso rispetto del segreto d’ufficio ed è suscettibile d’impedire anche la comunicazione al sindacato, per esempio, di difficoltà correlate ai turni, agli orari di servizio e a lavoro straordinario o all’insalubrità e all’insicurezza dei luoghi e delle condizioni di lavoro.

Allo stesso modo preoccupano restrizioni ulteriori, oltre a quelle che già discendono dalla normativa vigente, sull’utilizzo dei social media nella vita privata, l’obbligo a essere ‘immediatamente reperibili’ anche quando liberi dal servizio e in ferie o di riposo, la generica intimazione a evitare ‘ogni forma di eccentricità ed eccesso’ e altre questioni che attengono pure al controllo della corrispondenza dei detenuti”, spiega il segretario della Uilpa polizia penitenziaria. 

Trattandosi solo di una bozza e conoscendo la grande e apprezzata capacità di ascolto e di apertura al dialogo della capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria facente funzioni, Lina di Domenico, così come del direttore e del vice direttore generale del personale, Massimo Parisi e Augusto Zaccariello, confidiamo che le nostre osservazioni e proposte, che abbiamo oggi formalizzato con una missiva, possano riscuotere adeguata considerazione e che, anche mediante un confronto sereno e approfondito, possano essere apportati al testo i necessari correttivi prima che venga avviato l’iter che si compirà con il varo del decreto del presidente della repubblica”, conclude De Fazio.