La Guardia di Finanza ha sequestrato 640mila euro a una società alberghiera dell’isola di Ischia, a seguito di accertamenti che hanno evidenziato gravi irregolarità fiscali. L’operazione, condotta dai militari del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Napoli, è culminata con un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP presso il Tribunale di Napoli. Il rappresentante legale della società è indagato per il reato di omessa dichiarazione, ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. n. 74/2000.
Le indagini
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli - Sezione II - Reati contro la Pubblica Amministrazione, sono partite da una verifica fiscale effettuata dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Ischia. La struttura ricettiva, situata in una posizione strategica e caratterizzata da un elevato afflusso turistico, avrebbe adottato un sistema di contabilità “in nero”, accompagnato da un uso sistematico e distorto di denaro contante per acquisti privi di fatturazione.
Un’analisi forense dei dispositivi aziendali ha portato alla scoperta di un file di backup nascosto nel personal computer della società. Questo file conteneva la contabilità reale dell’azienda, rivelando gli incassi effettivi non dichiarati al Fisco. Grazie al recupero di questi dati, è stata ricostruita la situazione economico-finanziaria effettiva della società.
La frode fiscale
La frode è stata attuata mediante l’occultamento dei ricavi non contabilizzati, resi invisibili grazie a un uso distorto del gestionale aziendale. Questo modus operandi ha permesso di sottrarre ingenti somme al Fisco.
Sequestro preventivo
Il quadro indiziario raccolto dai finanzieri è stato ritenuto idoneo a sostenere le accuse e ha portato alla richiesta e all’ottenimento del sequestro preventivo. La misura ha riguardato disponibilità finanziarie, quote sociali e immobili nella provincia di Napoli, fino alla somma equivalente all’importo evaso, pari a 640mila euro. Va sottolineato che il provvedimento è una misura cautelare adottata in fase di indagini preliminari. L’indagato è considerato presunto innocente fino a una sentenza definitiva. Questa operazione rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’evasione fiscale e il ricorso alla contabilità sommersa, pratiche che danneggiano l’intero sistema economico. La Guardia di Finanza si conferma un presidio essenziale per il controllo e il rispetto delle normative fiscali.