Da Napoli a Milano, diciannove assessori di dieci grandi Comuni italiani hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, esprimendo la loro «forte preoccupazione» per la decisione del Governo di non rifinanziare il Fondo per il contrasto alla povertà educativa.
Gli assessori sottolineano che il Fondo, sin dalla sua istituzione, ha rappresentato uno strumento cruciale per combattere le disuguaglianze educative e la povertà educativa, una realtà spesso sottovalutata ma che influisce profondamente sul futuro dei giovani, segnandoli con destini di deprivazione e fragilità.
Una situazione allarmante
Secondo i dati Istat, il 70% dei giovani italiani tra i 3 e i 19 anni non ha mai visitato una biblioteca, quasi il 40% non pratica sport e molti non hanno accesso ad attività culturali come teatro, cinema o musei. Questo contesto critico evidenzia l'importanza del Fondo, che ha permesso negli anni di realizzare centinaia di progetti, raggiungendo oltre 500 mila persone.
Un patrimonio da non disperdere
Gli interventi finanziati dal Fondo hanno coinvolto tutto il Paese, dal Mezzogiorno al Nord, attivando risorse locali, scuole ed enti territoriali. Questa sinergia ha creato reti solidali e un apprendimento diffuso, agendo in profondità nella rigenerazione dei contesti territoriali. Gli assessori sottolineano che si è trattato di un approccio «dal basso», accompagnando pazientemente i territori nel cambiamento e offrendo opportunità di emancipazione a bambini e ragazzi vulnerabili.
Un appello al Governo
Nella lettera, gli assessori chiedono «un ripensamento urgente e il ripristino del Fondo», evidenziando che la sua cancellazione rappresenterebbe un grave colpo al delicato compito di contrastare le disuguaglianze e garantire la tenuta sociale.
La lettera è stata firmata, tra gli altri, dagli assessori Maura Striano e Luca Trapanese del Comune di Napoli, insieme ad altri rappresentanti campani e italiani, impegnati affinché il Fondo non venga soppresso.
Le conseguenze di una cancellazione
Alcuni docenti napoletani avvertono che l'eliminazione di questo aiuto impoverirebbe ulteriormente proprio quelle fasce di giovani che necessitano maggior supporto, aggravando il già critico panorama educativo e culturale italiano.