Benevento

Influenza stagionale nel Sannio, come in ogni parte del Paese, sta dando non pochi problemi a causa dei sintomi spesso severi e delle complicanze. Ne abbiamo parlato con il presidente dell'Ordine dei medici sanniti, e medico di famiglia, Luca Milano che ha messo in evidenza l'aumento di casi di polmonite atipica.

“Una delle complicanze più diffuse di questa influenza stagionale è senza dubbio l'aumento dei casi di polmoniti – ha rimarcato il dottore Milano -. Alla base non c'è un virus, bensì il Mycoplasma pneumoniae, batterio responsabile. L'incidenza di questo genere di infezione, che può provocare la cosiddetta "polmonite atipica", si è letteralmente decuplicata rispetto allo scorso anno ed è più frequente nei bambini e negli adolescenti.

Tale denominazione, polmonite atipica, indica una condizione particolare, meno grave, rispetto alle polmoniti più aggressive. Il paziente, infatti, riesce a svolgere le proprie attività quotidiane, ma per questo motivo può essere anche più difficile da identificare.

Tra i sintomi ricorrono: tosse persistente che è il sintomo classico, mal di gola e febbre e in questi casi bisogna rivolgersi al proprio medico di famiglia per un’attenta visita. L'auscultazione dei polmoni aiuta nella diagnosi di una polmonite, ma a volte - rimarca il presidente dell'Ordine dei medici - è necessaria una rx del torace o anche un tampone, per comprendere bene il caso e stabilire la terapia migliore per eliminare il batterio responsabile. In genere queste polmoniti vengono curate a casa con antibiotici prescritti dal proprio medico, ma possono richiedere un po' più di tempo per guarire rispetto ad altre malattie respiratorie. Solo in casi estremi la patologia può evolvere in polmonite grave, con peggioramento delle condizioni generali tali da rendere necessario il ricovero in ospedale.

L'infezione si diffonde attraverso le goccioline di tosse e starnuti, tuttavia, è bene sottolineare il fatto che Il Mycoplasma pneumoniae non è contagioso come altri patogeni, pertanto è difficile che il contagio avvenga in contatti occasionali: la patologia si diffonde maggiormente in famiglia oppure nelle scuole. Il periodo di incubazione, invece, è particolarmente lungo, dato che tra prima esposizione e comparsa dei sintomi possono passare addirittura 4 settimane".