Benevento

Tre schiaffi in pieno viso nella serata più nera. Un primo tempo incoraggiante, una ripresa da incubo. 

Possiamo girarci intorno quanto vogliamo e disquisire di tattiche più o meno sbagliate, ma la differenza alla fine l'ha fatta soprattutto un uomo, un napoletano di 34 anni, un centravanti all'antica, uno che riempie l'area e aspetta l'attimo buono, Salvatore Caturano. già 15 gol in questo campionato (42 in 3 stagioni in Lucania), una sentenza per gli avversari. Il Potenza ce l'ha e se lo tiene stretto: gli ha fatto un vitalizio più che in contratto. A giusta ragione.

Quasi sempre, alle prodezze di un giocatore, corrispondono le carenze degli avversari. A spaccare la partita del Viviani un gol che sembra il leit motiv delle lacune della difesa giallorossa. Caturano che va a saltare indisturbato a due metri dalla porta, senza l'opposizione né del portiere, né dei difensori traduce in un flash back le peculiarità che mancano al Benevento in difesa e in attacco.

Poi, in una serata nera, di negatività se ne trovano a iosa. A cominciare dai problemi fisici di Viviani, sostituito da un Pinato in serata horror, per altro ben poco adatto a ricoprire il ruolo che aveva lasciato il bresciano. L'errore di Prisco in occasione del secondo gol, l'espulsione dello stesso Pinato, a testimoniare il modo sbagliato di reagire alle avversità. Senza contare la differente aggressività di tutti gli altri protagonisti, tanto da spingere Auteri a dire che i rossoblù erano stati “ben più cattivi e che la differenza l'aveva fatta la fame”. Questione di caratteristiche anche in questo caso che la squadra non ha nel suo “dna”, ma è pur sempre vero che da giocatori complessivamente di buona caratura tecnica è lecito anche aspettarsi la giocata più cattiva anziché il “compitino” che testimoni solo la presenza in campo.

Viene di dire che in fondo a Potenza non è accaduto nulla che già non si sapesse. Al Benevento manca la fisicità necessaria per non soccombere in partite come questa.

E' vero che anche con quello che si ha in organico si può fare comunque meglio. Qualche volta facendo ricorso anche all'esperienza di qualche veterano, che non significa tradire un progetto, ma solo renderlo più completo.