Giovanni Amoroso è stato eletto nuovo presidente della Corte costituzionale italiana, succedendo ad Augusto Barbera, il cui mandato è terminato il 21 dicembre 2024.

Nato il 30 marzo 1949 a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, Amoroso ha conseguito la laurea in giurisprudenza con lode presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" nel 1971, discutendo una tesi in economia politica sul tema "Corso dei cambi e bilancia dei pagamenti".

La sua carriera magistratuale è iniziata nel 1975, ricoprendo ruoli come pretore penale a Bergamo e pretore del lavoro a Roma. Nel 1984 è stato assegnato all'Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione, dove ha svolto diverse funzioni, tra cui quella di direttore. Ha inoltre ricoperto il ruolo di presidente di sezione della Corte di Cassazione, con incarichi sia nella Sezione Lavoro che nelle Sezioni Unite civili.

Parallelamente all'attività giudiziaria, Amoroso ha avuto un'importante carriera accademica, insegnando diritto civile all'Università degli Studi di Macerata e diritto costituzionale presso la Libera Università Mediterranea di Casamassima. È autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto del lavoro, giustizia costituzionale, diritto civile e procedura civile.

Il 26 ottobre 2017, Amoroso è stato eletto giudice della Corte costituzionale dalla Corte di Cassazione, entrando in carica il 13 novembre 2017. Il 12 dicembre 2023 è stato nominato vicepresidente della Corte costituzionale. Il suo mandato come presidente della Corte costituzionale terminerà il 13 novembre 2026.

La nomina avviene all'indomani della complessa decisione della Corte Costituzionale sui sei quesiti referendari pendenti. Quella sul referendum sull'autonomia è l'unica bocciatura, passati invece gli altri: sull'abbattimento dei tempi per ottenere la cittadinanza italiana, l'abrogazione del jobs act, ovvero i licenziamenti facili e i tetti delle indennità da corrispondere ai lavoratori messi fuori dalle aziende e l'impossibilità di coinvolgere le aziende in caso di contenziosi per i risarcimenti dopo gli infortuni sul lavoro.