Avellino

Al via questa mattina agli interrogatori preventivi per gli indagati nell’inchiesta sui concorsi per l’abilitazione all’insegnamento di sostegno che si sono svolti all’Università di Cassino. Sono tre gli irpini coinvolti, ma l’indagine è ancora in corso e potrebbe allargarsi. 

Questa mattina sei dei 27 indagati sono stati ascoltati dal GIP del tribunale di Cassino, Alessandra Casinelli. Le misure richieste dal pm che segue le indagini vanno  dall’obbligo di firma agli arresti domiciliari. 

Le accuse sono pesanti. Devono la ricostruzione della Procura, sarebbero state pagate delle mazzette in cambio delle risposte per le domande del concorso Tfa. 

Questa mattina l’indagata avellinese, difesa dall’avvocato Fabio Tulimiero, ha chiarito la sua posizione, dichiarandosi estranea a ogni vicenda corruttiva. L’ indagata ha reso al GIP una versione alternativa alla ricostruzione fatta dalla Procura.

Nella stessa mattinata sono stati sentiti altri 5 indagati. Tre di questi hanno preferito non rispondere alle domande del GIP. 

La decisione per l’emissione o meno delle misure avverrà tra qualche giorno. 

I fatti

L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza, ha portato all’arresto di due docenti universitari e del responsabile di una scuola privata di formazione con sede a Sora. Indagato anche un direttore dell’ateneo cassinate, sospettato di legami con i docenti coinvolti. Le accuse includono associazione a delinquere e corruzione.

Secondo gli inquirenti, il sistema di manipolazione prevedeva il pagamento di somme fino a 15mila euro per candidato, suddivise in tre rate da 5mila euro ciascuna, da versare in prossimità delle diverse fasi del concorso relativo all’anno accademico 2022/2023.