Benevento

Giovedì 23 gennaio alle ore 12, l'Università Giustino Fortunato organizza in modalità online lo straordinario incontro/testimonianza con Edith Bruck sopravvissuta alla Shoah. 
L'UniFortunato è attenta da anni ad una riflessione interdisciplinare sull'evento della Shoah, grazie alle attività del Laboratorio accademico coordinato dal Prof. Paolo Palumbo, Associato di Diritto ecclesiastico e canonico.

L'evento con Edith Bruck, per il suo grande significato e valore, è aperto a tutte le scuole superiori italiane e la risposta degli istituti scolastici è stata straordinaria. 
Il 23 gennaio si terrà un vero e proprio evento nazionale con la presenza di circa 80 istituti scolastici di 19 regioni italiane con circa 850 classi collegate per un totale di 16.000 studenti collegati/partecipanti.

Nel corso della giornata sarà presentato l'ultimo libro di Edith Bruck dal titolo "I frutti della memoria. La mia testimonianza nelle scuole" scritto con il giornalista Eugenio Murrali, anch'egli presente all'incontro di giovedì prossimo che sarà introdotto dai saluti del Prof. Andrea Zanotti, componente del gruppo di lavoro governativo per la riforma delle linee guida nazionali sull'antisemitismo. 

Seguirà i saluti del Prof. Giuseppe Acocella, Magnifico Rettore dell'Università Giustino Fortunato e del Prof. Paolo Palumbo, Coordinatore del Laboratorio e organizzatore dell'incontro. I partecipanti avranno la straordinaria occasione di ascoltare la testimonianza di Edith Bruck e di sottoporle domande. "È davvero un grande onore poter ospitare Edith Bruck nell'ambito delle attività del Laboratorio sulla Shoah, dichiara il Prof Paolo Palumbo. 

La sua testimonianza, si aggiunge agli incontri che in questi anni abbiamo già avuto con Sami Modiano, Liliana Segre, Andra e Tatiana Bucci, Gilberto Salmoni, Lia Levi. Stavolta la risposta in termini di partecipazione è stata davvero straordinaria. Ringrazio tutti gli istituti scolastici aderenti. È un dato importante, da valorizzare nel comune e condiviso impegno affinché ogni forma di antisemitismo sia estirpata dal cuore e dalle azioni dell'uomo. Far passare ancora una volta questo messaggio a migliaia di giovani in tutta Italia è fondamentale ed Edith Bruck è testimone vivente dell'orrore di cui l'uomo è capace".

Edith Bruck, di origine ungherese, è nata in una numerosa famiglia ebrea. Nel 1944 il suo primo viaggio la porta, poco più che bambina, nel ghetto del capoluogo, e di lì ad Auschwitz, Dachau, Bergen-Belsen. Sopravvissuta alla deportazione, di cui ha reso testimonianza nelle sue opere, dopo anni di pellegrinaggio approda definitivamente in Italia, adottandone la lingua.