Grottaminarda

"Cambiamento, rinascita, Coraggiosi, queste definizioni hanno contraddistinto un gruppo di persone che hanno pensato di sovvertire un modo arcaico, consumato, obsoleto e contrastante con le nuove esigenze della politica e della amministrazione della cosa pubblica.

La vittoria schiacciante conseguita ha rilanciato una speranza di grande riformismo degli apparati, nonostante i continui maldestri ed inutili tentativi di abbatterci. Tutti dovranno governare nei modi e nelle forme consentite, senza rendite di posizione, senza primati e privilegi ingiustificati, con massima collegialità: "uno per tutti e tutti per uno".

Il sindaco di Grottaminarda Marcantonio Spera risponde alla lettera degli ex assessori assessori Michelangelo Bruno, Edoardo De Luca e Doralda Quinta Yoraima Petrillo sulla vicenda della loro revoca:

"Questo ho inteso in questi anni difficili ma esaltanti, e questo per me è un dogma imprescindibile, rafforzato da un accordo sacro, detto e ridetto, studiato e ristudiato, accettato e maledetto da qualcuno, anche se non scritto. Nessuna differenza tra assessori e consiglieri, nessun privilegio incondizionato ma discussione plurale e collegiale per approdare alle decisioni finali per salvaguardare il bene comune, sempre con rispetto per tutti ma senza rendite di ruolo e posizione. Popolo sovrano. Pertanto, con la fermezza di chi è pronto anche a tornare a casa qualora non riuscisse a mantenere gli impegni presi io sono andato e andrò avanti.

Ho ringraziato più volte tutti per il lavoro svolto e chiesto collaborazione. Purtroppo, qualcuno allo scadere del “metà mandato” ha  pretestuosamente rinunciato al mandato stesso, cominciando a remare contro, rifiutandosi finanche di parlare con un Sindaco che per ben due volte ha chiesto davanti a svariate persone di parlare in singolo con ogni consigliere. Alcuni con rispetto e senso del dovere hanno accettato la verifica, altri hanno inspiegabilmente rinunciato  introducendo la presunta costituzione di un gruppo nel gruppo, irrituale, ingiusta, pretestuosa e fratturativa.

La costituzione di un gruppo di tre assessori e/o consiglieri che sancirebbe la morte della Rinascita, senza aggiungere altro sulla valenza politica e amministrativa. Va considerato che il Sindaco ha finanche accettato di parlare con questo fantomatico gruppo, ma solo dopo le normali consultazioni in singolo, alla presenza del Segretario comunale, ed anche questa proposta è stata rifiutata. Come spiegarsi che dicano che un Sindaco ha rifiutato il dialogo? Come spiegarsi  che da tempo non si vedono e sono spariti dai radar? Come spiegarsi che hanno indebolito la macchina amministrativa, e mi fermo a questo. Come spiegarsi che ora asseriscono che li ho spogliati delle deleghe? Loro hanno apertamente e fattivamente rinunciato al ruolo e alle deleghe, anche con gravi ripercussioni etiche e pratiche  e il mio intervento ha parzialmente ricostruito un’operatività degna.

La verità, senza se e senza ma, come qualcuno ha chiesto giustamente, è che hanno messo in discussione la mia persona, la mia moralità, il mio senso di giustizia e rispetto verso il popolo.

Se intendono ancora amministrare potranno farlo nei modi e nelle forme che la legge, la propria coscienza e la propria carica istituzionale impongono. Io sarò sempre felice di riceverli con l'affetto e la cortesia che conviene, ma non accetterò di rinnegare la storia mia, del gruppo, e il mandato che il voto popolare ha tributato a tutti noi. Tralasciando accuse e improperi a me diretti, dettati da vizi ancestrali non ancora eliminati, ritengo che mai un gruppo ha amministrato in modo cosi trasparente, collegiale e libertario; mai tante menti insieme hanno contribuito  in modo aderente e costruttivo  alla realizzazione di un programma; mai tante e diverse persone hanno contribuito lavorando gratuitamente. Come Sindaco sono stato accusato di ascoltare troppo e troppi, e mai di decidere da solo. Non intendo conservare il potere, anzi sono sicuro che per evitare i poteri forti devono essere coinvolti e allargati i tavoli decisionali, per evitare le derive autoritarie e gli errori.

Tanti giovani dovranno avvicinarsi alla politica e questo sarà il mio compito più nobile in questa seconda parte della legislatura. Nessuna rendita di posizione, nessun diritto acquisito a vita per eredità, ma solo più ruoli e spazi a chi lavora sodo, a chi lavora disinteressatamente, a chi ha a  cuore la cosa pubblica e non se stesso.

Tutto il resto chiacchiere da marciapiede, dagli attacchi ad personam alle critiche di inciucio, un teatrino per mascherare frustrazioni e dare colpe ingiustificate, e per far parlare vari sciacalli in agguato. Andiamo a lavorare in silenzio e cessate il fuoco".