Alessio Martino in settimana attraverso le nostre colonne prima del match con il Ponte 98 aveva espresso piena fiducia nella squadra che avrebbe reagito subito alla batosta con il Grotta. Così è stato, Sabato con il Ponte la Virtus ha ottenuto il primo successo e i primi 3 punti stagionali.
“I miei ragazzi dovevano comunque rispondere alla fiducia che io ho avuto sempre nei loro confronti – spiega Martimo – ma avevano il dovere di sfoggiare una grande prestazione. Ho sempre creduto nei miei ragazzi, altrimenti come allenatore avrei dovuto farmi delle domande. Però una vittoria non può certamente far passe tutto, bisogna continuare sul questa strada lavorando tanto, riuscendo ad eliminare quelle piccole defiance. Sui due gol subiti non vanno le colpe pienamente a qualcuno ma vanno evitati. Sono contento perché la squadra in 3 partite ha realizzato 7 gol, costruendo molte più occasioni”.
Adesso, servirà una Virtus arrembante anche in trasferta, ad iniziare dalla prossima sfida in casa della Bisaccese.
“La prima partita è stata strana e non meritavamo di perderla. Eravamo sicuri di fare risultato ma non abbiamo messo il mordente giusto. Una squadra forte quando non riesce a vincere una partita non la perde nemmeno”.
La scelta di mandare in tribuna Piscitelli e Icolari, gli unici santagatesi insieme ad Uniti rimasti in rosa ha creato un po' di malumore tra i tifosi biancorossi.
“Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Il primo anno in cui ho allenato ho creduto fortemente in questo gruppo che mi ha con soli 3 giocatori esterni a raggiungere i play off. Il secondo anno abbiamo vinto il campionato con 3 acquisti. Quest’anno non non ho chiesto nulla alla società anzi alcuni giocatori sono andato via come Capasso e Lucchetti. Faccio le scelte guardando dei criteri ben giusti e non guardando la carta d’identità. È vero che la Virtus era nata come società per fare giocare i giovani di Sant’Agata ma giocare in Promozione sia per un forestiero o un santagatese deve essere un lusso davanti a questo pubblico. Se si è perso con il Grotta non è colpa dei santagatesi che hanno giocano ma di tutta la squadra e se si è vinto con il Ponte è grazie alla rosa intera. C’è da capire che la categoria richiede 3 under in campo e 3 in panchina e come vedo in queste partite le squadre avversarie giocano sugli under come del resto lo facciamo noi. Spero che i ragazzi di Sant’Agata che hanno dato una mano alla Virtus Goti in questi anni lo prendano come un vanto per quello che hanno fatto. Il cerchio si è chiuso perché ci sono gli under e loro devono giocare. Non ho la voglia di lasciare qualche santagatese fuori e non sono qui per motivi economici”.
Ionut Stefan Di Nuzzo