Salerno

A seguito della decisione dell'Azienda ospedaliera di secondo livello "San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona" di Salerno di spendere 3 mila euro per invitare formatori esterni a tenere corsi sull'emergenza ostetrica, emergono perplessità e critiche da parte di diversi esponenti del settore sanitario. In questo contesto, Mario Polichetti, responsabile nazionale Udc per il comparto Sanità, ha espresso un duro giudizio sulla gestione dell’azienda da parte del manager pensionato Vincenzo D'Amato, chiedendone le dimissioni immediate.

«È inconcepibile che un'azienda ospedaliera di secondo livello, dotata di professionisti altamente qualificati e di un reparto ostetrico di comprovata eccellenza, si affidi a personale esterno per formare i propri operatori su tematiche che già padroneggiano», ha dichiarato Polichetti. «Questo spreco di risorse è un'offesa non solo ai medici e agli operatori sanitari che ogni giorno si distinguono per la loro competenza, ma anche ai cittadini, che meritano una gestione più oculata e responsabile dei fondi pubblici».

Il responsabile Udc ha inoltre evidenziato come questa scelta sia sintomatica di una gestione poco attenta alle reali esigenze dell’ospedale e dei suoi professionisti. «Se i vertici aziendali non sono in grado di riconoscere il valore interno del proprio personale, significa che manca una visione strategica e organizzativa. Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di scelte discutibili che mettono in luce l'inadeguatezza del management», ha aggiunto.

Polichetti non si è limitato alla critica, ma ha anche chiesto un intervento deciso: «Alla luce di quanto accaduto, chiedo le dimissioni immediate del manager Vincenzo D’Amato. Non possiamo più permettere che decisioni di questo tipo penalizzino la credibilità e l’operatività di un’azienda ospedaliera che rappresenta un punto di riferimento per il territorio».

Il comunicato si conclude con un appello alle istituzioni regionali e nazionali, affinché si intervenga per garantire una gestione più trasparente ed efficiente delle risorse pubbliche nel settore sanitario. «Non è solo una questione economica, ma di rispetto per chi lavora in queste strutture e per i pazienti che vi si affidano», ha concluso Polichetti.