"Gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria attualmente in servizio, compresi i funzionari, ammontano complessivamente a 36.288 unità, erano 36.155 a gennaio del 2022, dunque 133 unità in più.

Nello stesso periodo, i detenuti sono passati da 56.196 a 61.861, con un incremento di 5.665. Quando dall’esecutivo magnificano assunzioni nella polizia penitenziaria, dovrebbero guardare a questi dati incontrovertibili.

Nella distratta narrazione governativa ci si ricorda solo degli arruolamenti, ma si dimenticano i cessati dal servizio che continuano a essere più o meno pari alle nuove immissioni, nonostante l’aumento esponenziale del numero dei reclusi e il conseguenziale aumento del carico di lavoro per gli operatori".

Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

"Sia chiaro che con le maggioranze parlamentari precedenti non è andata affatto meglio, anzi, se si considera che a gennaio del 2010 gli agenti in servizio erano 40.134, è del tutto evidente come con i governi tecnici e di centro-sinistra le cose siano andate persino peggio. Aver fermato il depauperamento degli organici della polizia penitenziaria, però non basta”, spiega il segretario.

16mila detenuti oltre i posti disponibili e 18mila unità mancanti alla polizia penitenziaria, che continua a essere sottoposta a turnazioni massacranti con prestazioni lavorative anche di 12, 18 e addirittura 24 ore ininterrotte e la compressione di elementari diritti di rango costituzionale, quali il riposo settimanale, le ferie annuali, etc., richiedono l’adozione di misure realmente incisive e straordinarie che non si intravedono all’orizzonte. Rivolgiamo un ennesimo appello al governo e alle istituzioni tutte affinché s’intervenga prima che sia troppo tardi”, conclude De Fazio.