Avellino

di Paola Iandolo 

Mazzette in cambio delle domande per superare i test per accedere al Tfa: sono iniziati gli interrogatori disposti nei confronti degli indagati sottoposti agli arresti domiciliari: G. B. titolare del centro di formazione Cervantes e i due docenti universitari G. A. presidente delle commissioni e D.C. componente delle stesse commissioni per le selezioni delle ammissioni ai corsi di formazione. Mentre lunedì saranno ascoltati M.M. ex consigliere comunale ed ex consigliere provinciale (indagato nella veste di dipendente dell’ateneo) e alcuni studenti, tre dei quali irpini, residenti ad Avellino, Atripalda e Montoro.

Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta denominata  “La luna viola” che ha portato all’esecuzione di numerose misure, tra personali e reali, altrettante perquisizioni per una ipotesi di corruzione per i corsi Tfa (tirocinio formativo attivo), per superare il concorso per l’ammissione ai percorsi di formazione alfine di conseguire la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Un’inchiesta che ha messo in luce l’ipotesi di un sistema collaudato, tanto da definirlo addirittura il “sistema Cassino”. 
In base alle intercettazioni delle Fiamme ci sarebbe stato pure il caso di qualche candidato deluso dal voto conseguito, che avrebbe chiesto "una rettifica". Come una delle aspiranti candidate che, dopo aver chiesto ad alcuni degli indagati spiegazioni sul punteggio troppo basso ottenuto, si sarebbe sentita rispondere di stare tranquilla. Perché ci sarebbe stata la "possibilità di aggiustare la votazione". Così si sarebbero attivati per poter cambiare il risultato finale: "Hanno sbagliato la notifica", le avrebbero scritto in un messaggio inviato per rassicurarla. 

In tutto sono 27 gli indagati ai quali viene contesta  l'ipotesi di una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione