Sono sette le persone ( e due società) di cui il pm Giulio Barbato ha chiesto il rinvio a giudizio in una inchiesta dei carabinieri sulla fornitura di toner e cartucce che ha prospettato le accuse di associazione per delinquere, truffa, turbativa d'asta, frode nelle pubbliche forniture e contraffazione.
Il 25 marzo toccherà al gup Salvatore Perrotta decidere se fissare o meno il processo a carico di Carmine Aversano, 45 anni, Alessandra Facchino, 43 anni, di Benevento, rispettivamente amministratore di fatto e amministratore unico di una società che opera nel settore degli articoli di cartoleria e per ufficio, Mario Cella, 38 anni, Gianmaria Russo, 37 anni, Fabio Altieri, 40 anni, anche loro di Benevento, Antonello Iuorio, 49 anni, di Pietradefusi – tutti difesi dall'avvocato Antonio Leone - , e Luigino Renda (avvocato Francesco Balsamo), 51 anni, della provincia di Catanzaro. Per le due società – 'Alex office & business srl' e 'Expert tone srl'- gli avvocati Rita Lanzillo e Daniele Cella.
Nel mirino degli inquirenti la fornitura di 1500 cartucce per toner per stampanti alla Legione carabinieri Piemonte Valle d'Aosta e di altri 800 toner all'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino.
L'indagine era nata a Torino, dove la Procura aveva chiesto ed ottenuto l'arresto di Aversano, successivamente tornato in libertà. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia aveva sostenuto di aver venduto quei prodotti così come li avrebbe acquistati da un fornitore straniero. Nel caso del Moscati, aveva aggiunto che si trattava di prodotti originali fino al luglio 2023, e poi, dopo aver subito una perquisizione, rigenerati, così come comunicato con una mail. Aveva inoltre definito il contenuto di una serie di conversazioni intercettate, precisando, infine, di aver già fatto da mesi un deposito cauzionale di 118mila euro per la fornitura all'Arma, e di non aver partecipato ad alcuna gara, perchè quelli presentati erano, come da richiesta, soltanto dei preventivi.
Il Riesame di Torino, dopo aver dichiarato la propria incompetenza territoriale, aveva disposto la trasmissione degli atti a Benevento, perchè, come aveva sottolineato la difesa, è nel capoluogo sannita che si è consumato il reato più grave- l'associazione per delinquere- tra quelli contestati.