ll prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha firmato 8 provvedimenti interdittivi nei confronti di altrettante società situate nel capoluogo partenopeo e nei comuni limitrofi della città metropolitana. Queste aziende, operanti in settori economici vari, tra cui edilizia, somministrazione di alimenti e bevande, servizi funebri e commercio di generi alimentari, sono state interdette in seguito a indagini volte a contrastare il rischio di infiltrazioni mafiose.
Le società coinvolte nei provvedimenti sono situate a Napoli, Quarto e Qualiano. Secondo quanto spiegato in una nota ufficiale, le prime tre categorie di attività indicate, edilizia, somministrazione di alimenti e bevande, e servizi funebri, sono considerate particolarmente vulnerabili all'influenza della criminalità organizzata. Per questo motivo, questi settori sono inseriti nell’elenco delle "white list", che identifica le aree più sensibili dal punto di vista del contrasto al fenomeno dell'assoggettamento mafioso.
Le interdittive antimafia sono uno strumento fondamentale nelle mani delle autorità per contrastare le infiltrazioni criminali nell’economia legale e garantire che le attività economiche non diventino terreno fertile per la criminalità organizzata. Con queste misure, le autorità locali e nazionali ribadiscono il loro impegno nella lotta alla mafia, prevenendo l’infiltrazione nelle attività economiche vitali per il territorio.
Il provvedimento del prefetto Di Bari rappresenta una nuova tappa nell'intensificazione delle azioni per garantire la sicurezza e la legalità nel tessuto economico della città di Napoli e della sua area metropolitana, un impegno costante per tutelare l'integrità delle imprese e la serenità della comunità.