Ariano Irpino

“Ho sentito uno scoppio improvviso mentre ero alla guida della mia auto e poi il vento addosso. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo in quel momento, sembrava tutto così irreale. Mi sono fermata, sono scesa e ho visto il lunotto posteriore in frantumi. In un primo momento ho immaginato che si fosse trattato del lancio di una pietra ed invece era un proiettile”.

E’ ancora scossa Irene Chiuchiolo, 51 di Ariano Irpino. La donna era al volante della sua fiat panda 4x4 lungo la statale 90 delle puglie ad Ariano Irpino. Proveniva dalla località Camporeale e viaggiava in direzione Martiri, quando giunta all’altezza di località Serralonga, è avvenuto l’incredibile episodio. Quel colpo sparato dall’alto, tra la vegetazione, durante una battuta di caccia al cinghiale l’avrebbe potuta uccidere. Un gesto ancora più vigliacco per l’assenza di qualsiasi indizio o testimonianze. Chi ha sparato in maniera scellerata pur essendosi sicuramente accorto del grave errore che poteva davvero finire in tragedia ha preferito dileguarsi.

Irene dopo essersi messa di nuovo alla guida, ancora spaventata e sconcertata si è recata in un’autofficina per chiedere spiegazioni in merito. E qui è avvenuta subito la scoperta. Nessun dubbio.

Sul sedile posteriore della vettura, il rinvenimento del proiettile utilizzato per la caccia al cinghiale, che dopo aver infranto il vetro si era conficcato sulla parte superiore dello schienale del sedile posteriore, lato guida. Se ci fosse stato un passeggero dietro sarebbe stato centrato all’istante, senza scampo.

Il proiettile è stato consegnato ai carabinieri di Ariano Irpino, dove Irene si è recata per sporgere denuncia contro ignoti. Saranno ora le indagini a fere luce su quanto accaduto.

“Sono viva per miracolo. E’ successo a me ma poteva capitare a chiunque in quel momento. E’ gravissimo. Parliamo di una strada statale, attraversata continuamente da tantissime auto, camion e mezzi pubblici, Un traffico giornaliero particolarmente intenso. Nessuno forse chiederà mai scusa per quanto accaduto, ma mi auguro che quanto accaduto alla mia persona possa essere di aiuto agli altri, attraverso controlli più severi su questa attività.

La mia vita poteva fermarsi per sempre in quel viaggio di ritorno verso casa. Devo solo accendere un cero a mia madre e ringraziare chi mi ha protetta”.