Napoli

 

"Una lettera aperta inoltrata da uno dei pochi artigiani del corallo ancora presenti, che attualmente operano nei locali terranei posti a largo San Martino, al Vomero, mi ha allertato sulla possibilità che queste attività ultracentenarie, dal momento che le loro attività risalgono agli anni '20 del secolo scorso, possano scomparire del tutto  - esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da sempre impegnato nella salvaguardia delle suddette botteghe storiche partenopee -. Al riguardo, in passato ho anche lanciato un'apposita petizione online, attraverso piattaforma change org. Inoltre al riguardo bisogna ricordare che l'ex ministro Sangiuliano, ha istituito il polo autonomo "Musei Nazionali del Vomero", che oltre alla villa Floridiana, comprende pure San Martino e Castel Sant'Elmo, con lo scopo di rilanciare sia gli aspetti turistici che quelli storici e culturali dei suddetti siti “.

"Notoriamente - sottolinea Capodanno -  l'area in questione, benché costituisca un polo turistico di primaria importanza, versa da anni in un perenne stato di degrado e di abbandono anche per la presenza di un muro puntellato da oltre dieci anni, che si trova in prosecuzione, proprio lungo la facciata dove si aprono le botteghe degli artigiani del corallo.

Un puntellamento, per eliminare il quale era stato annunciato nei mesi scorsi l'inizio dei lavori a cura della Regione Campania. Lavori che allo stato non risultano ancora iniziati, essendosi solo proceduto a coprire il puntellamento con teli di plastica bianca  coperto con teli di plastica. Eppure si tratta di uno dei siti più belli al mondo, che dovrebbe essere tutelato dall’Unesco, con beni ambientali e culturali di primaria importanza, che ha avuto ospiti, tra gli altri, la Regina d’Inghilterra, Hillary Clinton, Beatrice d’Olanda e diversi presidenti della Repubblica, come Ciampi e, proprio di recente, anche del presidente Mattarella, oltre a nomi noti del mondo della cultura e dello spettacolo. Un sito che, in qualsivoglia altra parte del mondo, sarebbe valorizzato, vivificandolo con la presenza di turisti e di attività connesse e che invece rischia di perdere l’ultimo dei simboli della sua storia secolare, le botteghe dei corallari appunto.

Allo stato - puntualizza Capodanno - sono rimaste solo tre botteghe artigianali di corallari. Ma, in base alla lettera aperta diffusa dai titolari della ditta Coppola, quest'ultima ha dovuto abbassare le saracinesche dal 2 gennaio scorso a seguito di una diffida della Protezione Civile a praticare il locale per inagibilità.  Chiusura che permane a tutt'oggi.

Al riguardo nella missiva si rivolge un appello a tutte le istituzioni competenti, con particolare riguardo alla Regione Campania, proprietaria dei locali, affinché s'intervenga con urgenza per garantire la sicurezza e la salvaguardia dell’edificio dove è ubicato il negozio in uno alle opere d’arte che contiene, rimuovendo  le cause che, allo stato, impediscono la riapertura del negozio, permettendo così di portare avanti una tradizione, quella della lavorazione del corallo, tramandata di generazione in generazione, che ha contribuito a far conoscere l'artigianato campano  nel mondo".

Capodanno, sulla vicenda dei corallari, segnatamente sulla recente chiusura del negozio Coppola Cameo Factory, annuncia l'ennesima battaglia, lanciando un appello, oltre che ai responsabili a livello nazionale e locale del turismo e della cultura, anche alla società civile, a partire dagli intellettuali, nonché agli organi d'informazione, affinché tutti insieme ci si impegni fattivamente non solo per la permanenza delle antiche botteghe del corallo ma anche per un progetto complessivo, teso al rilancio, sul piano nazionale ed internazionale, dello splendido complesso di San Martino. Al riguardo, oltre alla petizione, per sensibilizzare ancor più le istituzioni preposte, Capodanno annuncia anche un flash mob da svolgersi proprio al largo San Martino.