A testa bassa contro “certa” stampa.. Vincenzo De Luca anche da governatore lancia strali nei confronti di giornalisti e relative testate, soprattutto coloro che si soffermano sulle vicende giudiziarie dell’ex sindaco di Salerno. “Sono stato condannato in primo grado. – ha affermato il governatore - Lo dico perché tanti giornali, tante televisioni, in particolare i miei amici della Terza Rete Rai che, come ho detto, è la più grande fabbrica di depressione al mondo. A Rai Tre, dicono puttanate incredibili. Voi vi sintonizzate su Rai Tre e avrete atti di camorrismo giornalistico, di aggressioni personali, di imbecillità. Ma tutto non ingenuo, tutto parte delle lobby radical chic del nostro”.
Una dichiarazione che, tra l’altro, è stata ripetuta tramite una nota stampa. “Contesto il camorrismo giornalistico, un atteggiamento mentale, d’essere, operare contro la persona. Ci sono campagne mediatiche che puntano a distruggere la dignità della persona, della sua famiglia senza alcun riguardo per l’analisi dei fatti e la sacrosanta ricerca della verità. Ho il diritto di criticare chi, privo di argomenti, spara titoloni distruggendo la dignità della persona. Sono come i gestori di un pub che per attirare clientela sparano musica a tutto volume”.
Dichiarazioni che non sono cadute nel vuoto, visto che è giunta la risposta di Vinicio Peluffo capogruppo Pd in Commissione vigilanza Rai. “È inaccettabile – continua Peluffo – definire Rai 3 la più grande fabbrica di depressione’, la ‘lobby radical chic del Paese che compie atti di camorrismo giornalistico, attacchi personali, atti di imbecillità, ma non ingenua. De Luca si scusi e si attenga al proprio ruolo istituzionale anziché infangare il lavoro di un’intera rete del servizio pubblico”.
Redazione