Un vero e schietto confronto tra sanitari, giuristi, politica e addetti ai lavori questa mattina durante il congresso “Il valore delle cure palliative”, con la direzione scientifica del dottore Raffaele Arigliani, patrocinato dalle Associazioni AIL, AMMI, Culturalmente, con il patrocinio di Regione Campania, Comune di Benevento, Arcidiocesi di Benevento, ASL BN1, Ospedale San Pio, Ordine dei Medici, Ordine degli Avvocati, Fondazione di Comunità Benevento.
Un incontro a più voci che è stato aperto anche alle testimonianze vive di persone interessate al delicato mondo non solo delle cure palliative ma al mondo dell'assistenza dei pazienti in genere.
Fare il punto sulle cure palliative nel Sannio prendendo, ognuno per la propria parte, impegni “seri” per il futuro al centro del convegno.
“Un tema di grandissima attualità” ha esordito il dottore Luca Milano, presidente dell'ordine dei medici sanniti che ha acceso i riflettori sulle cure palliative “fondamentali sia per l'allungamento della vita media che per i malati oncologici. Per le patologie oncologiche le cure palliative sono fondamentali. Nella nostra realtà il problema è legato alla carenza di personale ma grazie all'organizzazione e alla sinergia tra Asl, medici e ospedali si riesce a tamponare. Fondamentale è però – ha rimarcato il dottore Milano – rafforzare la medicina territoriale”.
Al convegno ha preso parte anche il consigliere regionale e medico Luigi Abbate, che con altri due consiglieri del Governo della Campania, ha presentato un progetto di legge sul fine vita medicalmente assistito.
“A breve sarà discusso in aula. Oggi – ha rimarcato il dottore Abbate – dinanzi ad una sentenza che in maniera inequivocabile ha sancito la non impunibilità del medico di effettuare il suicidio medicalmente assistito dinanzi alla richiesta di un paziente. Serve una regolamentazione e rispettare quella sentenza. Anche il suicidio assistito non deve essere solo un percorso di fine vita per ricchi che hanno la possibilità di andare all'estero per porre fine alle proprie sofferenze. La politica ha il dovere di regolamentare e dare risposte ai cittadini in rispetto ad un principio della Costituzione che garantisce l'autodeterminazione del cittadino alla cure”.
C'è ancora tanto da lavorare sulle cure palliative ma Asl, ospedali e professionisti della sanità sono al lavoro per colmare divari e lacune con un unico obiettivo: aumentare la qualità della vita a quei pazienti affetti da gravi ed invalidanti patologie.
Una questione anche giuridica oltre che sanitaria. Presenti al convegno anche i rappresentanti dell'Ordine degli Avvocati con la presidente Stefania Pavone e il consigliere Fabio Russo.
“E' un argomento importantissimo e delicato che meriterebbe più attenzione. Il valore delle cure palliative – ha rimarcato l'avvocato Pavone - è una questione giuridica per i diritti dei pazienti e di tutti gli attori che a vario titolo intervengono nel percorso di sofferenza e dolore. Il paziente ha diritto ad un fine vita dignitoso”.
Le cure palliative sono un diritto prioritario di ciascun cittadino, sancito dalle leggi 38/2010; 219/2017: oggi tale diritto è solo in minima parte attuato nella nostra città e provincia. Tanto si può e si deve fare ancora.
“Non possiamo girarci dall’altra parte, dobbiamo avere il coraggio di parlare della malattia grave, della morte, delle molte criticità che accompagnano questi momenti sia per la persona che per i suoi familiari” hanno rimarcato gli organizzatori che hanno concluso: “dobbiamo cercare-trovare le strade per colmare nella nostra città e provincia il gap tra bisogni e offerta assistenziale di cure palliative. Tutti hanno il diritto spegnersi nel proprio letto, curati con continuità e senza accanimento da medici palliativisti ed infermieri competenti, sostenuti nelle molte necessità, liberi dal dolore grazie ad adeguate cure antalgiche e, se occorre, con la sedazione profonda".
Pazienti che vanno "aiutati nei bisogni assistenziali, ma anche sul piano psicologico e umano, per poter stringere la mano ai propri cari, avere la possibilità di chiedere e dare perdono, ringraziare, chiedere scusa: rappacificati con se stessi e coloro che lasciamo".