Benevento

Don Giovani Merlini sarà beato. Un momento di grande emozione anche per il Sannio quello di domani con la cerimonia per il sacerdote di Spoleto, figura di spicco nella Chiesa ottocentesca.

La sua intercessione, infatti, è stata riconosciuta nel miracolo di guarigione di un uomo di Benevento.

Il 10 maggio 1973 sono state riconosciute le virtù eroiche e il 23 maggio 2024 il Santo Padre Francesco ha autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante il Miracolo di guarigione di un beneventano, da un ematoma retroperitoneale, attribuito appunto all’intercessione del Venerabile Servo di Dio Giovanni Merlini.

Domani, alle ore 11, nell’Arcibasilica Papale San Giovanni in Laterano, a Roma, avrà luogo il Rito della Beatificazione presieduto da Sua Eminenza Rev.ma il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi.

Don Giovanni Merlini nasce a Spoleto (PG) il 28 agosto del 1795 da Luigi Merlini e Antonia Claudi Arcangeli. Dopo essere stato ordinato sacerdote per la diocesi di Spoleto, il 19 dicembre 1818, in occasione di un corso di esercizi spirituali presso l’Abbazia di San Felice, a Giano dell’Umbria (PG), conobbe nel 1820 San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. L’incontro tra questi due giganti della fede cambierà le vite di entrambi. Gaspare diverrà per Giovanni padre e modello di ispirazione, tanto da convincerlo ad entrare nella Congregazione, il 15 agosto 1820, e a divenirne uno dei fiori all’occhiello.

Come nel carisma della Congregazione, don Giovanni non sarà solamente un intrepido annunciatore del Vangelo per mezzo delle missioni popolari, ma anche e soprattutto una eccellente guida spirituale. Non si può non ricordare la capacità straordinaria che ebbe di intenerire i cuori dei briganti nel basso Lazio, che a lui si rivolsero per chiedere grazia presso il Papa, nel lontano 1824. Tra i frutti più belli della sua sapiente guida risplende nella Chiesa Santa Maria De Mattias che, nel 1834, con il suo paterno aiuto, fonderà le Adoratrici del Sangue di Cristo.

Don Giovanni è stato un uomo dalle molteplici capacità e ha saputo intessere la sua vita a riflesso di quella di Cristo, incastonato, come una gemma preziosa, tra due grandi santi fondatori. Ma la sua peculiarità e quell’unicità che lo fecero brillare vennero fuori soprattutto dal 1847, quando succedette a San Gaspare del Bufalo come III Moderatore Generale della sua Congregazione. Don Giovanni Merlini diede spazio, da quegli anni in poi, al genio che il Signore gli aveva donato per il bene del Regno di Dio. Seppe sognare in grande per entrambe le Congregazioni religiose, fino a spingersi ad aperture all’estero. Continuò ad essere ricercata ed illuminata guida di anime, tanto da divenire consigliere del Beato Pio IX, dal quale ottenne l’estensione della festa del Preziosissimo Sangue a tutta la Chiesa, con la bolla Redempti sumus del 10 agosto 1849. Anni di lavoro e consiglio, di preghiera innamorata ma anche di spiccate qualità artistiche, gli guadagnarono il titolo di “santo dei crociferi”, dal nome della piazza in cui risiedeva allora la curia generalizia dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Ed è proprio da quella stessa casa, accanto alla fontana di Trevi in Roma, che don Giovanni volò al cielo il 12 gennaio del 1873, a seguito di un brutto incidente provocatogli da un anticlericale in carrozza. E ancora oggi, da quella chiesa di Santa Maria in Trivio, dove è sepolto accanto al suo santo padre Gaspare del Bufalo, continua ad intercedere e ad essere invocato dai Missionari, dalle Adoratrici e da tanti fedeli, soprattutto giovani, che chiedono a lui consiglio e preghiera. Sembra davvero che la fila di gente fuori dal suo ufficio non si sia mai esaurita, e che lui continui ancora, ora come allora, ad aspettare tante anime da guidare ed accompagnare, e soprattutto a ricordarsi di loro alla presenza del Signore Gesù.