Correva l’anno 1527 quando la Città di Napoli, stremata da un assedio dell’esercito angioino, scossa da continui terremoti e con una epidemia dilagante forse causata dall’avvelenamento delle acque causato dagli assedianti, decise in una assemblea generale degli Eletti dei sei Sedili: Capuana, Nido, Montagna (che includeva anche Forcella), Porto, Portanova e Popolo, di rivolgersi a San Gennaro con la decisione di stipulare con il Santo Patrono un vero e proprio contratto notarile; in cambio della Salvezza, la Città tutta avrebbe eretta una nuova e più grande Cappella dove custodire le Sante Reliquie ed il Tesoro!
Così fu; era il 13 gennaio del 1527 e nacque l’Eccellentissima Cappella del Tesoro di San Gennaro.
I sedili di Napoli erano la più antica forma politico-organizzativa ed amministrativa laica della Città che, durante le processioni di San Gennaro, ospitavano a turno nei loro Seggi, il reliquario del Santo.
Per ricordare questo evento, sabato 11 gennaio 2025 alle ore 17, nella chiesa di San Nicola a Pistaso, a Via San Biagio dei Librai/Piazzetta del Divino Amore, che già fu un Sedile “minore”, quello dei Pistasi, l’Associazione I Sedili di Napoli ETS, organizzatrice dell’ormai tradizionale Grande Corteo Storico “1527 quando Napoli fece il Voto a San Gennaro”, offre alla cittadinanza ed ai turisti in visita al Centro Storico di Napoli, un’anteprima della grande Rievocazione che si terrà per la sua nona edizione, nel mese di settembre 2025.
Grazie a contributo del regista, sceneggiatore ed attore Angelantonio Aversana ed all’Associazione Rievocatori Fantasie d’Epoca APS, rappresentata per l’occasione da Giovanni Esposito che, in abito storico cinquecentesco, racconteranno al pubblico presente il momento decisivo in cui l’Assemblea degli Eletti dei Sedili decise di convocare il notaio De Bossis, per redigere un vero e proprio contratto (ancora oggi custodito dalla Deputazione della Cappella del Tesoro) e, nella Cattedrale di Napoli, sull’altare maggiore si procedette poi a firmare il Patto.
Un evento epocale che nessun altro popolo ha mai replicato nella Storia e che consente oggi, alla Città di Napoli di detenere il più grande Tesoro al mondo di opere d’arte e gioielli d’inestimabile valore.
Il ricordo di quel 13 gennaio di quasi cinquecento anni fa resta indelebile nella memoria dei Napoletani, ma molti non conoscono le motivazioni ed il dibattito che portò a quella decisione; la teatralizzazione che si terrà in questa bellissima chiesa riaperta dopo decenni di abbandono, grazie all’Associazione “Miracolo dei Borbone” che ne è affidataria e che da circa un anno la condivide con l’Associazione I Sedili di Napoli, è anche un’occasione per visitare la chiesa e la doppia mostra che vi è stata allestita: nella navata il grande presepio dell’Identità partenopea e nella sagrestia l’esposizione di arredi e documenti inediti dell’antica Arciconfraternita di San Michele Arcangelo a Pistasi che la occupò dal 1821 fino agli ’60 del secolo scorso.
Sarà, inoltre, esposta una copia della Predella della processione di San Gennaro, opera del 1570, custodita nella chiesa di Santa Maria della Mercede a Montecalvario per gentile concessione dell’Associazione “Aenea” e sarà possibile visionare un docu-video della Rievocazione Storica “1527 quando Napoli fece Voto a San Gennaro” offerto dall’Associazione “Arte Reale” che l’ha realizzato per l’edizione 2024.