Ancora un episodio grave che mette in luce le vulnerabilità della sicurezza degli istituti penitenziari. Lo denuncia Raffaele Serra, dirigente per la Campania del sindacato autonomo polizia penitenziaria.
"Un drone è stato avvistato mentre consegnava due telefoni cellulari attraverso una finestra del padiglione Avellino dove sono ristretti detenuti in regime di alta sicurezza del carcere di Poggioreale. Dopo una perquisizione straordinaria nella cella del reparto Avellino, sono stati rinvenuti altre tre cellulari, tre cavetti e due caricabatterie - prosegue Serra - che rivolge il plauso al personale di polizia penitenziaria di Napoli Poggioreale per la brillante operazione.
L'episodio, che testimonia il crescente utilizzo di tecnologie avanzate per eludere i controlli, rappresenta una seria minaccia alla sicurezza interna e al lavoro del personale di polizia penitenziaria”, conclude.
Tiziana Guacci, segretario regionale del Sappe, denuncia con forza questa ennesima violazione, “che evidenzia l'urgenza di dotare gli istituti penitenziari della Regione di strumenti tecnologici all'avanguardia per contrastare fenomeni come questi.
La sorveglianza attuale, basata su risorse ormai insufficienti, non è in grado di fronteggiare l’evoluzione delle tecniche di contrabbando, mettendo a rischio l'ordine e la sicurezza degli istituti della Campania. È intollerabile che episodi del genere continuino a verificarsi senza una risposta adeguata e tempestiva da parte delle istituzioni regionali competenti. Servono investimenti concreti per sistemi di rilevamento e contrasto dei droni, oltre a un aumento dell'organico campano del personale di Polizia Penitenziaria, ormai ridotto all'osso”.
Il Sappe sollecita un intervento immediato da parte del provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria di Napoli presso i competenti uffici del Ministero della Giustizia affinché vengano adottate misure straordinarie per garantire la sicurezza delle carceri italiane.
"Non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio", affermano i sindacalisti, che assicurano come “il Sappe continuerà a monitorare la situazione e a denunciare ogni tentativo di compromettere l’integrità degli istituti penitenziari, rinnovando il proprio impegno nella tutela dei diritti e della sicurezza della Polizia Penitenziaria”.
Il segretario generale del Sappe Donato Capece evidenzia come anche quest’ultimo evento “conferma tutte le ipotesi investigative circa l'ormai conclamato fenomeno di traffico illecito a mezzo droni, fenomeno questo favorito anche dalla libertà di movimento dei detenuti a seguito del regime custodiale aperto e delle criticità operative attuali, in cui opera la Polizia Penitenziaria, con dei livelli minimi di sicurezza” e, nell’esprimere “il compiacimento del Sappe al personale del reparto di polizia penitenziario di Poggioreale”, evidenzia essere “indispensabile investire sulla formazione del personale nonché sulle dotazioni individuali e di reparto, affinché la polizia penitenziaria sia messa nelle migliori condizioni per poter assicurare allo Stato quello che forse è il più importante compito istituzionale affidatogli, cioè garantire l’ordine all’interno degli istituti di prevenzione e di pena, tutelandone la sicurezza, a tutto beneficio della collettività libera”.