Dopo il flop in aula, interviene il capogruppo del Partito Democratico in consiglio, Giovanni Zarro. La seduta si era conclusa anzitempo poiché i consiglieri di opposizione avevano fatto venir meno il numero legale sulla richiesta di rinvio del punto relativo all'organizzazione delle commissioni consiliari, presentata da Capezzone.
Secondo Zarro, alla luce della convocazione di un'assemblea del gruppo Misto, proprio per riorganizzare le presenze in commissione, le proteste di Capezzone, giudicate pretestuose nell'ultimo consiglio, erano fondate: «Il tempo è galantuomo! Il Gruppo misto del Comune di Benevento, ha deciso, così riferisce la stampa quotidiana, di riunire, finalmente, la sua Assemblea per consentire a tutti i propri consiglieri di partecipare alle decisioni sulla composizione delle Commissioni Consiliari; argomento, ancora, all’odg. del prossimo Consiglio. Come lo è stato della seduta consiliare di martedì 22 settembre u.s..
Una notizia all’apparenza priva di significato. Invece lo ha! Ed è di grande spessore.
Dice, innanzitutto, che la protesta del Consigliere di opposizione Capezzone era del tutto vera, del tutto giustificata. Legittima. E quella protesta e la decisione, conforme, ( la convocazione dell’Assemblea del Gruppo Misto), gli rende ragione! Gli rende ragione anche se l’invocata Assemblea arriva, alla “chetichella” con molto ed ingiustificato ritardo, rispetto ai tempi della politica ed ai logici tempi regolamentari. Questi elementi, essere costretti a convocare una Assemblea, uno, il ritardo con la quale si convoca, due, la dicono lunga sul rispetto della idea e della prassi democratica all’interno dei piccoli Gruppi Consiliari o all’interno dei Gruppi misti. All’interno di quei Gruppi, si parla di democrazia e si pratica la sopraffazione!»
Insomma: quella di Capezzone, secondo Zarro, è stata una battaglia di libertà: «Rende ragione anche al Gruppo del Pd che il grido di libertà di Capezzone ha raccolto e sostenuto. Garantire la libertà del proprio oppositore, pur astuto e fiero, è un dovere morale, innanzitutto.Garantire la libertà dell’oppositore è garantire la propria libertà! Capezzone è operatore politico della opposizione e resta tale. E come per Capezzone, il PD, ogni volta che la libera pratica dell’azione politica non viene garantita si schiererà a fianco dei discriminati. Per garantire il loro diritti! Ed i propri diritti!»
Redazione