Cassano Irpino

di Paola Iandolo 

Le sorgenti irpine che alimentano i fiumi Sele e Calore, quelle di Cassano e Baiardo a Montemarano dopo 86 anni escono dalla responsabilità dell’Alto Calore Servizi. Con l'arrivo del 2025 si completa il passaggio - programmato fin dall’agosto del 2022 dal Vicepresidente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola - nell’ambito di una strategia elaborata con il Governatore Vincenzo De Luca per salvare dal fallimento l’azienda idrica pubblica di Avellino, ma non solo.

Riduzione dei costi per l'Alto Calore

Se da un lato, il provvedimento consente, infatti, di ridurre i costi per l’Alto Calore eliminado gli oneri manutentivi indispensabili a garantire la massima efficienza al ciclo idrico, dall’altro consente di liberare in tempo utile le risorse per assicurare all’utenza, ai cittadini, la puntuale fornitura dell’acqua per case, servizi pubblici e attività produttive. Per centrare questi obiettivi, quindi, le sorgenti di Cassano Irpino e Baiardo entrano  a far parte della Grande Adduzione in Campania, il sistema che riunisce le reti di interesse regionale dell’acquedotto campano ricadenti negli ambiti distrettuali di Napoli, Napoli Nord, Caserta, d’Irpinia e del Sannio, beneficiando così del programma di gestione e manutenzione della Regione, che ha appaltato lavori programmati per 78 milioni di euro al raggruppamento di imprese napoletane Costare – idroambiente – Rdr Società benefit. Con il 2025  si risolve un problema – la responsabilità delle grandi infrastrutture irpine di interesse regionale e interregionale – che da circa un quarto di secolo non trovava soluzione, gravando sul bilancio del gestore provvisorio Alto Calore.