Napoli

Antonio Conte presenta a Castel Volturno la sfida tra Napoli e Venezia, che chiuderà il 2024 degli azzurri. Il tecnico azzurro conferma che Politano si è allenato regolarmente, ma non si sbilancia sulle scelte di formazione.

Che risposta si aspetta dopo il secondo posto di Genova?
«Guardiamo il bicchiere mezzo pieno e pensiamo al primo tempo e non al secondo. Abbiamo lavorato, cercando di analizzare bene tutta la partita e non solo gli ultimi minuti. I ragazzi sono responsabili e prenderanno il secondo tempo di Marassi come spunto per migliorare. Quando si hanno degli spunti è più semplice alzare il livello».

Da agosto a oggi una crescita netta. Firmerebbe per essere tra le prime quattro?
«A me non piace mai firmare per traguardi minimi. Chi mi conosce lo sa benissimo. Ognuno sa bene quali sono i propri obiettivi e da dove si sta partendo. Non firmerei mai per un traguardo minimo. Dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo. 38 punti fino ad adesso, e sono tanti considerando quella che è stata la nostra partenza. Vogliamo continuare a migliorare, lavorando con serietà, voglia e abnegazione. Possiamo ancora migliorare».

Che bilancio dopo questi primi mesi alla guida del Napoli?
«Speriamo di chiudere l’anno cercando di regalare una gioia ai tifosi per festeggiare bene l’ultimo dell’anno. Sono stati cinque mesi molto intensi, vissuti a manetta. L’ambiente è bellissimo, passionale. È inevitabile che allenare una piazza come Napoli dà tanto, ma al tempo stesso è una piazza molto impegnativa. Sono molto contento e l’obiettivo mio e dei ragazzi sarà di non avere nessun rimpianto. Dobbiamo uscire dal campo con la sensazione di aver dato tutto».

È impossibile una convivenza tra Neres e Kvara?
«Tutto è possibile, tutti i calciatori possono far parte dell’undici del Napoli. Poi sappiamo tutti che ci sono delle situazioni di equilibrio, e dipende dal tipo di squadre che si vanno ad affrontare. Stiamo parlando di calciatori che possono determinare durante una partita. Abbiamo visto Kvara con Politano e Neres con Politano. Prima o poi vedremo anche Neres con Khvicha. Questo non vuol dire bocciatura per nessuno. Politano ha avuto un problema intestinale ma oggi (sabato, ndr) si è allenato e vedremo. Sicuramente vedrete queste tre soluzioni».

Che insidie porta la gara col Venezia?
«Siamo in pieno periodo di festività natalizie e c’è il rischio che si stia ancora a festeggiare. E questo non lo accetterei per nessun motivo. Non si può pensare di avere una vittoria facile sulla carta solo per la classifica del Venezia. Hanno un bravissimo allenatore e hanno dei loro concetti che noi abbiamo studiato. Dobbiamo mettere in atto quello che abbiamo studiato, mettendo fieno in cascina e proseguendo col mettere punti in classifica».

Napoli, Inter e Atalanta per lo scudetto?
«È presto per dirlo, perché non è finito ancora il girone di andata. Mancano due partite. Ci sono ancora più di 60 punti. 63 per la precisione. È prestissimo. E noi quello che dobbiamo fare è cercare di avere l’obiettivo di fare punti».

Si aspetta di aumentare i minuti di un calcio di qualità come quello visto a Genova?
«Proveremo ad allungare il minutaglie. Quello che dobbiamo percepire è che tipo di partita si sta giocando. Su quello dobbiamo migliorare, perché a volte prepariamo uno spartito, ma quando questo cambia dobbiamo riconoscere che sta cambiando qualcosa. Su quell’aspetto dobbiamo migliorare, perché quando qualcosa cambia ci inceppiamo e non leggiamo bene certe situazioni».

Il Napoli, tranne il Verona, non ha mai sbagliato contro le piccole
«Incrocio le dita. È inevitabile che quando si incontrano squadra che sulla carta sono inferiori si provi a vincere. Quando si sfidano squadre sulla carta superiori ci sta dare il massimo e non raccogliere niente. Contro squadre di un livello inferiore al nostro lì dipende solo da noi e i tre punti bisogna andarli a prendere».

Come vede Lukaku nelle ultime settimane?
«È uno dei 21 giocatori di movimenti che abbiamo. Ora è al top della forma e non dobbiamo aspettare chissà che cosa. È chiaro che le sue possibilità sono al di sopra del normale, è un giocatore che uno spessore di livello internazionale e deve gestire queste aspettative. Le pressioni vanno gestite e bisogna confermarle».

Dal mercato di gennaio può arrivare qualcosa per migliorare la qualità della squadra
«Non ne parlo io, ma ne parlerà il club. Deciderà la società se fare qualcosa. L’unica cosa che ho chiesto è che ho 21 giocatori di movimento con cui allenare la squadra e chiedo che resti quel numero di giocatori. Questa è la minima richiesta che posso fare».

Come ha ritrovato il campionato di Serie A?
«Il livello del campionato italiano si è alzato. Rispetto anche a quello inglese, il livello di intensità è aumentato. In più abbiamo un aspetto tattico che trovo nettamente migliore rispetto ai campionati esteri. C’è stata sicuramente un’evoluzione, anche a livello di allenatori e di loro visione del calcio. Lo si vede anche da cosa fanno le squadre italiane in Europa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questi sono segnali importanti, che ci devono far capire che in Italia siamo andati avanti».