"Mi mancano le parole. Stamattina alle 6, proprio nel giorno di Natale, Kharkiv è stata bombardata, tre quarti degli abitanti, su una popolazione di un milione di persone, sono senza corrente elettrica. Hanno bombardato la zona in cui ci sono gli impianti energetici. Ci sono feriti".
Lo ha detto ai media vaticani il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, che in questi giorni si trova in Ucraina per portare aiuti di Papa Francesco alla popolazione, martoriata da quasi tre anni di guerra. Il cardinale Krajewski spiega di essere partito da Kharkiv "alle 22.45, 15 minuti prima del coprifuoco, con il treno che era un po' coperto, proprio per non far passare la luce, quindi con tutti i finestrini chiusi". Le notizie dell'attacco lo hanno raggiunto poco dopo, durante il viaggio.
"Mi dispiace - afferma -. Proprio qualche ora fa ero lì e pregavo con la gente che ha anche ringraziato per i generatori donati dal Santo Padre e dai fedeli di Roma. Servono tanto: le temperature sono sotto zero e i generatori servono tanto a salvare vite e a poter abitare nelle case". Nonostante il buio e lo sconforto provocato dalla guerra, tuttavia, il cardinale elemosiniere si sofferma su un particolare: "Come era bello vedere la Chiesa unita, finalmente la Chiesa unita - spiega -. Forse questo è un segno forte anche per noi, per tutti noi: pregare insieme, pregare insieme, essere uniti come voleva sempre Cristo".
"Quando siamo uniti - conclude - siamo molto forti e questo si vedeva proprio a Kharkiv: la Chiesa unita, la Chiesa unita".