"La Basilicata, terra di sorgenti e fiumi, oggi si trova ad affrontare una grave crisi idrica che costringe 29 comuni della provincia di Potenza a vivere con l'acqua razionata. Un paradosso che evidenzia come la gestione delle risorse idriche in Italia, e in particolare nel Sud, sia tutt'altro che ottimale".

Lo scrive in una nota il comitato Uniamoci per l'acqua di Grottaminarda.

"Le cause di questa emergenza sono molteplici e complesse, ma una responsabilità innegabile ricade sulla politica. Anni di sottovalutazione delle infrastrutture idriche, una manutenzione inadeguata delle reti esistenti, una gestione poco attenta del territorio e una scarsa capacità di pianificazione a lungo termine hanno portato il nostro Paese a questa situazione.

La Basilicata, in questo senso, ricorda l'Irpinia, un'altra regione del Sud Italia che sta a lungo lottando con problemi simili. Entrambe le regioni, ricche di risorse idriche potenziali, si sono trovate a fronteggiare periodi di siccità prolungata, una scarsa efficienza delle reti di distribuzione e una gestione non sempre oculata delle risorse.

Il Sud Italia, da sempre più vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici, sta subendo le conseguenze di politiche idriche miopi e spesso inadeguate.

La siccità prolungata, l'inquinamento delle falde acquifere e la dispersione idrica sono problemi che affliggono molte regioni meridionali. Se non si interviene con urgenza e decisione, le conseguenze di questa crisi saranno devastanti. 

L'agricoltura, un settore fondamentale per l'economia del Sud, rischia di collassare. Le attività produttive saranno costrette a ridurre o interrompere la produzione, con gravi ripercussioni sull'occupazione e sul tessuto sociale. La qualità della vita dei cittadini sarà ulteriormente compromessa, con limitazioni all'uso domestico dell'acqua e un aumento del rischio di conflitti per questa risorsa essenziale.

È necessario un cambio di passo radicale. La politica deve mettere al centro dell'agenda le questioni legate all'acqua, investendo massicciamente nella modernizzazione delle infrastrutture, nella ricerca di nuove fonti idriche e nella promozione di pratiche agricole sostenibili. È urgente un piano nazionale per l'acqua che preveda misure concrete e a lungo termine.

Non possiamo più permetterci di sottovalutare questo problema. La scarsità d'acqua non è solo un'emergenza ambientale, ma una questione di giustizia sociale. Ogni cittadino ha diritto ad accedere ad un bene primario come l'acqua, e lo Stato ha il dovere di garantire questo diritto. È ora di agire, prima che sia troppo tardi",