Era difficile fare previsioni, mancava Alessandro Buongiorno, il più forte della difesa, il Kim Min-jae de noantri - anche se in più di una occasione Antonio Conte aveva puntato i fari (e gli elogi) più su Amir Rrahmani che su di lui (e aveva fatto bene) - e il suo sostituto, Juan Jesus, a dispetto di quanto affermato dal tecnico leccese in conferenza stampa prepartita, non dava a tutti l'impressione di esserne pienamente degno. Il Genoa era imbattuto da sei turni e sembrava aver trovato con Patrik Vieira una quadratura tattica a cui gli azzurri dovevano prestare grande attenzione, e dentro cui per poco non cascavano.
IL PIZZINO SPOT di Urgo: Trappole per topi
Il Napoli è riuscito a salvarsi evitando la trappola del Genoa
Redazione Ottopagine