Un percorso intenso e suggestivo per rivivere un’antica tradizione. Un viaggio nel tempo fino alla Palestina di duemila anni fa con le scene del Vangelo che raccontano la nascita di Gesù ambientate un luogo davvero speciale come l’abbazia benedettina di San Salvatore Telesino.
L’Oratorio Anspi “L’Isola che non c’è” presenta l’edizione 2024 del “Presepe Vivente nell’Abbazia Benedettina del Santo Salvatore” che andrà scena dalle 18 alle 21 di giovedì 26 dicembre, di mercoledì primo gennaio, quando sarà presente anche il vescovo della diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti monsignor Giuseppe Mazzafaro, e di domenica 5 gennaio.
«I visitatori - spiegano gli organizzatori - saranno immersi in un viaggio nel tempo, rivivendo l’atmosfera della Palestina di oltre 2000 anni fa, attraversando le strade di un paesaggio fedelmente ricostruito. Attraverso la teatralizzazione delle scene, che sono raccontate nei vangeli, il nostro presepe vivente racconta e comunica ciò che successe prima della nascita di Gesù. Abbiamo utilizzato nuovi approcci e modalità che lo rendono unico nel suo genere, con l’intento di offrire un’opportunità di evangelizzazione. L’obiettivo è trasformare il visitatore in un pellegrino, conducendolo a riflettere sul significato più profondo del Natale.
Questo progetto, realizzato con profondo rispetto per la tradizione religiosa, è stato possibile anche grazie al contributo di un gruppo di amici che da anni si dedicano con passione agli eventi più significativi della nostra comunità».
L’evento organizzato dall’Oratorio Anspi “L’Isola che non c’è” è promosso in collaborazione con la parrocchia di Santa Maria Assunta di San Salvatore Telesino e con il CSV Irpinia Sannio ETS.