Montemiletto

Ora un documento consegnato ai lavoratori conferma la data del tre novembre per i licenziamenti della Mondial Group di Montemiletto. Con una circolare la direzione chiede ai 71 dipendenti di tornare a lavorare fino alla cessazione del rapporto di lavoro. Lo sciopero era scattato lo scorso 8 settembre. Nella nota l'amministratore Franco Monico illustra cause e motivi della chiusura dell'azienda: la riduzione del fatturato che sarebbe dovuta alla scarsa qualità materiali prodotti senza dimenticare lo stop delle attività dovute allo sciopero che avrebbero causato ingenti perdite di entrate per le mancate consegne delle commissioni. Ma non solo. Proprio in virtù delle perdite slitta anche l'addebito dello stipendio di agosto. Insomma, amarezza e rabbia tra i dipendenti che negli scorsi giorni hanno marciato anche sulla Variante nel disperato tentativo di ottenere una rete solidale di istituzioni e referenti amministrativi per scongiurare la chiusura di un'azienda che rappresenta un indotto prezioso per la comunità di Montemiletto e l'Irpinia. Dieci giorni fa lo stesso Monico non era presente al tavolo in Regione per parlare di soluzioni alternative, anche una cassa integrazione straordinaria che avrebbe consentito un anno di speranza a 71 famiglie. Intanto continua il presidio dinanzi alla fabbrica. I sindacati avevano espresso anche la volontà di scrivere a Papa Francesco per scongiurare un nuovo dramma occupazionale nel territorio irpino, già martoriato dalla crisi occupazionale ed economica. Lo stesso prefetto Carlo Sessa chiamato per ottenere soluzioni era riuscito a raggiungere telefonicamente Monico, all'estero per lavoro. La risposta era stata decisa sulla chiusura dell'azienda. Senza soluzioni alternative di sorta. Ma l'amarezza è tanta per una situazione di fatto che vedrebbe imputata proprio ai lavoratori grande responsabilità nella crisi dell'azienda per lo sciopero in atto.

Siep