"Dopo che era stata indicata nel cartello di cantiere per il 4 settembre scorso, con la formalizzazione della consegna, alla ditta subentrata, delle chiavi del cantiere del parco Mascagna, chiuso a seguito di una disposizione varata il 7 settembre 2023 e dopo che erano trascorsi i 100 giorni concessi per l'esecuzione dei lavori di riqualificazione, scaduti il 13 dicembre scorso, è apparso subito evidente che anche l'impegno di riaprire il parco ento le ormai imminenti festività natalizie era saltato.
Da qui la giusta protesta dei residenti che hanno dato luogo nei giorni scorsi all'ennesima manifestazione dinanzi ai cancelli chiusi. Oggi arriva da palazzo San Giacomo l'annuncio della data di riapertura, ulteriormente differita: avverrà il 25 gennaio dell'anno prossimo, dopo ben 505 lunghi giorni di chiusura".
A sottolineare, ancora una volta, i gravi quanto ingiustificati ritardi nell’esecuzione dei lavori nel parco comunale, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che ha anche lanciato una petizione con la richiesta delle dimissioni dell’assessore al verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, ritenuto il principale responsabile dei tanti ritardi che hanno portato a una chiusura di oltre cinquecento giorni del parco comunale in questione, petizione che ha toccato le 800 sottoscrizioni.
"Nell'occasione - puntualizza Capodanno - va ancora una volta rimarcata la gravità del fatto che per la riqualificazione di un fazzoletto di terreno, dell'estensione di poco più di un ettaro, alla fine si saranno impiegati complessivamente quasi un anno e mezzo, privando, per così lungo tempo, le migliaia di frequentatori, soprattutto bambini accompagnati e persone anziane, dell’unico polmone di verde pubblico attrezzato a disposizione di una vasta quanto densamente abitata area della città, posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella.
Allo stato, peraltro - sottolinea Capodanno - rimangono ancora senza risposte le tante domande che sulla vicenda sono state rivolte, in più occasioni, allo stesso assessore comunale al verde. Perché non sono stati mai resi noti i motivi per i quali la ditta aggiudicataria, dopo aver abbattuto 23 alberi, ha rinunciato a proseguire i lavori agli inizi del mese di luglio? Perché si sono cumulati altri ritardi nell'individuare la nuova ditta alla quale assegnare l'appalto, quando bisognava semplicemente scorrere la graduatoria? Come è stato determinato il nuovo importo dei lavori, visto che una parte delle somme stanziate originariamente è stata già pagata per i lavori eseguiti? Come si giustifica che, per un'area a verde di modesta entità, sia occorso tanto tempo per una riqualificazione che era stata programmata da tempo, con tanto di progetto esecutivo approvato?"
Intanto resta l'amarezza mista a rabbia di tante famiglie con bambini e di tante persone anziane che anche quest'anno, nel periodo natalizio, non potranno accedere all'unico polmone verde attrezzato presente in zona.