"Il 20 dicembre 2024 era la data, annunciata e pubblicata su alcuni organi d'informazione, per la riapertura della funicolare di Chiaia, dopo "appena" 810 giorni da quando, il 1° ottobre del 2022, i treni si erano fermati. In verità, i lavori per la revisione ventennale dovevano iniziare subito dopo l'ultima corsa, avvenuta il 30 settembre 2022, invece i cancelli delle stazioni rimasero sbarrati senza che, per oltre un anno, si osservassero operai al lavoro, nel mentre le gare d'appalto continuavano ad andare deserte, assestando un altro duro colpo a un trasporto pubblico che a Napoli notoriamente fa acqua da tutte le parti, come dimostrano le cronache quotidiane tra fermi improvvisi e sospensioni del servizio.
Intanto si era cercato di placare gli animi dei 15mila "orfani", giustamente esasperati dopo i flop degli annunci di una riapertura, prima in estate e poi in autunno, affermando che l'impianto a fune avrebbe ripreso a funzionare entro Natale ma anche questo annuncio si è rivelato l'ennesima bufala. Forse festeggeremo con il botto dello spumante del 31 dicembre o forse sarà il regalo che troveremo nella calza della prossima Epifania ma, ogni previsione, si scontra purtroppo con una triste realtà: al momento non c'è una data precisa per la riapertura.
L'unica certezza è che a Natale l'impianto sarà ancora chiuso, benché addobbato come un albero natalizio, arrivando così al 28esimo mese di fermo: una maglia nera mondiale ".
A tenere la contabilità dei giorni di chiusura dell'impianto a fune vomerese è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti, troppi malfunzionamenti che da tempo sta caratterizzando il trasporto su ferro a Napoli, fondatore sul social network Facebook del gruppo: "Napoli: gli "orfani" della funicolare di Chiaia", che conta oltre 1.200 iscritti.
"Le ripercussioni sulla viabilità - sottolinea Capodanno -, in questo lungo periodo, si sono aggravate anche per la totale mancanza di mezzi sostitutivi, che avrebbe dovuto predisporre l'Anm, l'azienda napoletana per la mobilità, cosa che però non è avvenuta. Pure la navetta su gomma NC, che collegava via Cimarosa con il parco Margherita, dopo un breve periodo di funzionamento, è stata sospesa, senza essere più riattivata nonostante le numerose proteste al riguardo. Cosicché il traffico al Vomero ogni giorno, segnatamente in questo periodo prenatalizio, continua ad andare in tilt, con strade e piazze bloccate, in particolare nelle ore di punta, all'ingresso e all'uscita delle scuole, segnatamente nel quadrilatero via Cimarosa, via Bernini, via Stanzione, via Annella di Massimo, ripercuotendosi poi lungo le arterie che si dipartono da piazza Medaglie d'Oro fino a piazza Vanvitelli ".
"Nel frattempo - puntualizza Capodanno - è andato mano a mano crescendo il disappunto misto a rabbia per l'eccessiva durata del fermo dell'impianto a fune, per il quale solo a maggio dell'anno scorso, al quarto tentativo, fu aggiudicata la gara d'appalto per i lavori. Sentimenti alimentati dal dato che, benché si tratti di opere importanti che riguardano la sostituzione di tutte le apparecchiature elettriche, elettromeccaniche e meccaniche della sala argano e degli impianti connessi alla trazione, appaltati per un importo complessivo di poco meno di 7 milioni di euro, la loro durata ha già abbondantemente superato i dieci mesi originariamente indicati per la loro esecuzione, dal momento che i lavori sono iniziati nei primi giorni del mese di ottobre dell'anno scorso, quindi da oltre un anno e, allo stato, non risulta che siano ancora terminati. Da considerare inoltre che, al termine dei lavori, occorre effettuare un lungo quanto meticoloso pre-esercizio al fine di garantire la sicurezza dell'impianto e infine ottenere il nulla osta dell'Ansfisa, l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, prima di poter riaprire l'impianto al pubblico.
Comunque vada - conclude Capodanno - la funicolare di Chiaia, la prima ad essere realizzata tra le quattro presenti nel capoluogo partenopeo, sarà rimasta ferma per quasi due anni e mezzo, a fronte dei sei mesi indicati nel primo bando per i lavori di revisione ventennale: un tempo dunque quasi quintuplicato, peraltro più o meno uguale a quello che, alla fine dell'ottocento e con le tecnologie dell'epoca, occorse per la sua costruzione che iniziò nel maggio del 1887 per concludersi con l'inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1889. Battendo inoltre ampiamente il primato negativo fin qui detenuto da un'altra funicolare partenopea, la funicolare Centrale, che, anch'essa per i lavori di revisione ventennale, rimase chiusa al pubblico dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque "solo" per quasi di un anno ".