Ariano Irpino

"Un maggiore dispiegamento di uomini e mezzi e più autobotti con il coinvolgimento diretto della sala operativa della protezione civile della regione Campania, rotanti costantemente nelle quattro contrade coinvolte dall'emergenza: Serra di sopra e sotto, Santa Barbara, Bagnara e Foresta". 

E quanto chiedono con forza gli oltre 2000 abitanti, da dieci giorni alle prese con questa grave emergenza legata alla contaminazione dell'acqua potabile e al divieto assoluto di utilizzo, ripresentatasi a distanza di un anno. Per chi non ha un pozzo e risiede in zone poco accessibili e un vero dramma, soprattutto per famiglie con bambini. 

Intanto una perdita sarebbe stata individuata durante i lavori di scavo che proseguiranno. Ma c'è un aspetto che nessuno finora ha evidenziato, legato alla questione dei pozzi neri mal gestiti non solo in queste contrade ma sembrerebbe dalle segnalazioni che arrivano anche in altri versanti della città.

Uno degli ostacoli maggiori è proprio il mancato utilizzo del depuratore di Camporeale per due volte consecutive depredato da bande di malviventi e come se non bastasse, in aggiunta anche quello di Benevento da qualche mese. Costi di smaltimento quindi altissimi fuori provincia non accessibili a tutti ed ecco le conseguenze. Dai 110-120 euro per un carico da 7000 chili ad Ariano ora si arriva addirittura a cifre esorbitanti che possono raggiungere anche i 500 euro spostandosi altrove. E aggiunge qualcuno anche 700 euro. E' umanamente impossibile per tante famiglie in difficoltà, anziani che vivono di una misera pensione affrontare costi del genere. Quindi l'aspetto depurazione non è da sottovalutare in questa brutta storia fatta anche di omertà. 

Intanto quando riaprirà il depuratore di Camporeale e soprattutto avrà questa volta una video sorveglianza adeguata? E a che punto è l'iter progettuale per l'impianto di Fiumarelle?

L'indignazione di un giovane: "La verità è che siamo un popolo di pecorini, in quattro contrade non siamo riusciti a mettere su una iniziativa forte di protesta. Il motivo? Molti hanno un pozzo e vanno avanti così fregandosene degli altri. Il vero problema è di non lo possiede. Si parla solo sui social, li siamo tutti leoni di tastiera aggiunge una donna, ma nessuno ha il coraggio di metterci veramente la faccia".

La nostra informazione quotidiana al fianco di queste popolazioni non cesserà. E come già affermato in più occasioni, ci auguriamo che possa esserci anche l'intervento dei carabinieri del Noe gli unici specializzati nella tutela dell'ambiente, di concerto con il dipartimento di prevenzione dell'Asl di Avellino. E' stato chiesto da qualcuno finora?