Napoli

"Dopo che era stata indicata nel cartello di cantiere per il 4 settembre scorso, con la formalizzazione della consegna, alla ditta subentrata delle chiavi del cantiere del parco Mascagna, chiuso a seguito di una disposizione varata oltre 15 mesi addietro, il 7 settembre 2023, al momento, dopo che sono trascorsi i 100 giorni concessi per l'esecuzione dei lavori di riqualificazione, scaduti il 13 dicembre scorso, il parco appare molto lontano dalla riapertura che, contrariamente alle notizie apparse su diversi organi d'informazione nei giorni scorsi, non riaprirà entro la fine dell'anno in corso. Da qui la giusta protesta dei residenti che hanno dato luogo stamane a una nuova manifetazione dinanzi ai cancelli chiusi ".

A sottolineare, ancora una volta, i gravi quanto a tutt'oggi ingiustificati ritardi nell’esecuzione dei lavori nel parco comunale, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, che sulla piattaforma change org, ha anche lanciato una petizione con la richiesta delle dimissioni dell’assessore al verde del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, segnatamente a ragione delle vicende che hanno portato alla lunga quanto ingiustificata chiusura del parco comunale in questione, petizione che sta per toccare le 800 sottoscrizioni.

"Va sottolineata - puntualizza Capodanno - la gravità del fatto che per la riqualificazione di un fazzoletto di terreno, dell'estensione di poco più di un ettaro, alla fine si saranno impiegati complessivamente, sempre che non sorgano altri problemi, quasi un anno e mezzo, privando, per così lungo tempo, tante persone, soprattutto bambini accompagnati e anziani dell’unico polmone di verde pubblico attrezzato a disposizione di una vasta quanto densamente abitata area della città, posta a confine tra i quartieri del Vomero e dell’Arenella.

Allo stato, inoltre - aggiunge Capodanno - rimangono ancora senza risposte le tante domande che sulla vicenda sono state rivolte, in più occasioni, allo stesso assessore comunale al verde. Perché non sono stati mai resi noti i motivi per i quali la ditta aggiudicataria, dopo aver abbattuto 23 alberi, ha rinunciato a proseguire i lavori agli inizi del mese di luglio? Perché si sono cumulati altri ritardi nell'individuare la nuova ditta alla quale assegnare l'appalto, quando bisognava semplicemente scorrere la graduatoria? Come è stato determinato il nuovo importo dei lavori, visto che una parte delle somme stanziate originariamente sarà stata presumibilmente già pagata per i lavori eseguiti? Come si giustifica che, per un'area a verde di modesta entità, sia occorso tanto tempo per una riqualificazione che era stata programmata da tempo, con tanto di progetto esecutivo approvato?"

Intanto si pensa a nuove manifestazioni di protesta per sollecitare la  conclusione dei lavori in tempi rapidi.