Si era rivolto ad alcune persone per un prestito utile a risolvere i problemi di solvibilità con le banche. Ma molto presto si accorge che l’aiuto offertogli era soltanto il piano elaborato di una coppia entrambi rinviati a giudizio dalla dottoressa Marilena Albarano nell’udienza preliminare del procedimento in cui sono imputati per usura aggravata ed estorsione e che ha visto l’ammissione della costituzione di parte civile di SOS antiracket antiusura.
La vittima -difesa dal penalista Antonio Picarella, responsabile dell’Ufficio Legale dell’Associazione- è un imprenditore agricolo di Eboli e le condotte estorsive ai suoi danni si sarebbero consumate tra il 2020 ed il 20121.
All’epoca, in una situazione di forte esposizione con le banche, l’uomo si era rivolto ai due imputati per ricevere un prestito da 150mila euro. La coppia, attraverso la compravendita simulata di un terreno nella disponibilità della vittima, ha richiesto la restituzione della somma concessa a tassi usurai, con bonifici a loro intestati e dalle causali fittizie tra cui la restituzione di una caparra da 125mila euro sino ad arrivare ad emettere fatture per acquisti inesistenti di prodotti agricoli per i quali l’imprenditore avrebbe dovuto versare altri 190mila euro circa ai suoi aguzzini. Di fronte alle continue e reiterate richieste di denaro, la vittima ha deciso di denunciare le due persone e di chiedere aiuto all’Associazione SOS antiracket antiusura.
«Il nostro lavoro nelle aule di Tribunale prosegue accogliendo quanti, in situazioni difficili, finiscono nel tunnel dell’usura - sottolinea il presidente Tommaso Battaglini -. Lo facciamo ormai da quasi 15 anni, affiancando le vittime di usura e estorsione nei diversi processi penali, con il sostegno e la consulenza dal momento dell’ascolto e della presa in carico della denuncia sino alla costituzione nel processo penale della vittima e dell’associazione stessa, che accompagniamo fino all’ultimo grado di giudizio, quando occorre. Ma il nostro impegno continua anche fuori dalle aule di giustizia attraverso incontri formativi, protocolli d’intesa ed attività informative sui territori. Per il 2025 saremo impegnati, insieme a tutta la squadra di SOS ed in particolar modo con il nostro pool di legali, in attività divulgative e di prevenzione nelle provincie di Salerno, Benevento ed Avellino».