Napoli

"Come era prevedibile e come avevamo previsto, conoscendo, per pregresse esperienza al riguardo, i tempi tecnici necessari per il pre-esercizio e per il rilascio del nulla osta da parte dell'Ansfisa, l'agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali, nonostante le dichiarazioni rilasciate, in più occasioni, sia dal sindaco Manfredi che dall'assessore ai trasporti Cosenza, arriva la conferma ufficiale che la funicolare di Chiaia non riaprirà per il 20 dicembre prossimo.

Dunque i 15mila "orfani" quotidiani dell'impianto a fune, dopo oltre 800 giorni di fermo, dovranno fare a meno dell'importante quanto celere mezzo di trasporto pubblico anche nelle oramai prossime festività natalizie ".

A denunciare l'ennesimo pessimo "regalo" dell'amministrazione comunale ai napoletani, segnatamente agli abitanti della collina vomerese che hanno visto ulteriormente aggravarsi le condizioni del traffico, dall'inizio del mese di dicembre, a seguito della chiusura al traffico di viale Michelangelo segnatamente a causa del permanere, nonostante le manifestazioni e le proteste dei residenti, dell'assurdo quanto contestato dispositivo di traffico in piazza degli Artisti, è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, da lustri impegnato a segnalare le vicende e purtroppo i tanti, troppi malfunzionamenti che da tempo stanno caratterizzando la vita delle quattro funicolari partenopee, fondatore sul social network Facebook del gruppo: "Napoli: gli "orfani" della funicolare di Chiaia", che conta oltre  1.200 iscritti.

"Nei giorni scorsi - puntualizza Capodanno - si era aperto il cuore alla speranza vedendo che la facciata della stazione superiore dell'impianto in via Cimarosa era stata anche addobbata e illuminata a giorno ma poi, dopo l'annuncio dell'ennesimo rinvio, è subentrata la delusione e la rabbia. Allora i napoletani hanno fatto ricorso al noto adagio: " È bell ma nun abball! ",  con il quale si apostrofa qualcuno o qualcosa che manifesta solo una bella presenza ma che non offre alcun contributo, con il proprio personale impegno, alla soluzione dei problemi.

Nel caso della funicolare di Chiaia il problema da risolvere, fortemente sentito, specialmente in questo periodo, sarebbe stato quello di ridurre il traffico caotico che si registra ogni giorno, e che aumenterà nel periodo natalizio, cosa che sarebbe avvenuta solo se i treni dell'impianto a fune avrebbero ripreso le loro corse, trasportando le migliaia di viaggiatori che lo utilizzavano abitualmente quando era in funzione.

A questo punto, quando riaprirà, perché certamente prima o poi riaprirà - sottolinea Capodanno - l'importante impianto a fune sarà rimasto fermo per oltre due anni, per l'esattezza per 27 mesi, a fronte dei sei mesi indicati nel primo bando per effettuare i lavori necessari: un tempo dunque più che quadruplicato. Un tempo pari a quello che, alla fine dell'ottocento e con le tecnologie dell'epoca, che non erano certo quelle attuali, occorse per costruire ex novo la funicolare di Chiaia, la cui realizzazione iniziò nel maggio del 1987 per concludersi con l'inaugurazione avvenuta il 17 ottobre 1889. Battendo  peraltro ampiamente il primato negativo di chiusura fin qui detenuto da un'altra funicolare partenopea, la funicolare Centrale, che, anch'essa per i lavori di revisione ventennale, rimase ferma dal 1° agosto 2016 al 22 luglio 2017, dunque "solo" per quasi di un anno".