Benevento

Nessuna intossicazione alimentare, né infezioni o patologie acute: l'evento letale “va ricondotto con elevata compatibilità ad una possibile esposizione ed intossicazione da fosfina”.

Sono le conclusioni alle quali sono giunti, dopo una relazione di 500 pagine, il medico legale Carmen Sementa, il professore Alessandro Santurro, dell'Università di Salerno, e il dottore Sebastiano Leone, direttore di Malattie infettive al Moscati di Avellino, i tre specialisti ai quali il pm Marilia Capitanio aveva affidato l'incarico dell'autopsia di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino morta il 31 ottobre 2023.

Dunque, a stroncare l'esistenza della donna sarebbe stata una intossicazione da fosfina, un gas che nelle aziende agricole viene usato per il controllo dei parassiti. Come Gerardina sia entrata in contato con quella sostanza, letale anche a basse concentrazioni, resterà probabilmente un mistero.

La vicenda, che all'epoca aveva destato un notevole clamore ed alimentato voci incontrollate, è notissima: era iniziata un sabato sera, quando Gerardina ed il marito Angelo- si erano sposati nell'agosto 2022 - avevano ordinato due pizze. Lui, che con il fratello gestisce l'azienda di famiglia nel settore dei fertilizzanti agricoli, l'aveva condita con dell'olio al peperoncino piccante, ma dopo il primo morso aveva sentito uno strano odore ed aveva chiesto alla coniuge di assaggiarne un pezzo.

Domenica entrambi avevano partecipato ad un battesimo nel quale Gerardina era la madrina: Angelo aveva cominciato a star male, l'avevano portato in ospedale.

Era stato dimesso, e lo stesso era accaduto a Gerardina, quando lunedì si era rivolta al pronto soccorso. Martedì mattina, il 31 ottobre, la 46enne era stata ricoverata perchè stava malissimo: la situazione era precipitata, fino al decesso. 

Stessa sorte per Angelo, poi trasferito a Napoli, che per fortuna ce l'aveva fatta. Il locale, al quale inizialmente erano stati apposti i sigilli per una ipotesi di intossicazione, era stato poi dissequestrato, al pari delle derrate alimentari.

In vista dell'autopsia, il Pm aveva 'avvisato' le parti, che avevano nominato i loro consulenti: il medico legale Monica Fonzo, la tossicologa Maria Pieri ( per i familiari della vittima, rappresentati dall'avvocato Gerardo Giorgione), il professore Pietrantonio Ricci ed il dottore Gennaro Beneduce (per il marito, con l'avvocato Fabio De Donato), il medico legale Oto Macchione ed il dottore Angelo Meninno per i titolari della pizzeria ed un medico in servizio all'ospedale di Ariano Irpino, difesi dagli avvocati Guerino Gazzella e, per il sanitario, Giuseppe Romano.

Ai sanitari sono riservate le ultime righe della relazione depositata in Procura: “i comportamenti dei sanitari che ebbero a prestare cura e assistenza a Gerardina Corsano risultano sostanzialmente corretti e provi di profili di censurabilità, non ravvisandosi, nello specifico, condotte che con forza di nesso causale potessero modificare il corso degli eventi”.