di Paola Iandolo
La Procura di Avellino ha chiuso le indagini sul filone bis sui presunti “corsi fantasma” all’ Alto Calore. Quattro gli avvisi di chiusura firmati dal pm della Procura di Avellino Luigi Iglio dopo le indagini condotte dai militari delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria, agli ordini del tenente colonnello Alessio Iannone, nei confronti dei quattro indagati, l’ex amministratore unico Michelangelo Ciarcia, l’ex componente dello staff dell’allora amministratore P. T. l'ex legale rappresentante della Cat Servizi G. S. e per il procacciatore della società R. C., difesi dai penalisti Claudio Botti, Nello Pizza, Marino Capone, Luigi Petrillo e Angelo Leone.
Le contestazioni
Le ipotesi a vario titolo contestate ai quattro indagati sono per l’ex amministratore unico di Alto Calore Michelangelo Ciarcia, accusato in concorso con P. T. quella di malversazione di erogazioni pubbliche. Contestata anche a Ciarcia e P.T. in concorso con R. C. e G. S. l’ipotesi di reato di tentata truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche. I quattro avrebbero tentato di ottenere il saldo del contributo, tentando di indurre in errore l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) producendo, in allegato alla richiesta di saldo la documentazione inerente allo svolgimento dei corsi “Project Manager’ per 42 dipendenti dell’Alto Calore, “Tecnico Esperto del controllo qualità” per 23 dipendenti dell’ Alto Calore, “Modulo Di Pianificazione e Avvio Del Progetto’ per 36 dipendenti dell’ Alto Calore secondo le accuse di Procura della Repubblica e Guardia di Finanza mai realmente svoltisi, insieme agli “attestati finali di messa in trasparenze delle competenze” rilasciati dalla CAT Servizi alle imprese srl, rappresentata legalmente da G. S. Ora bisognerà attendere l'eventuale richiesta di rinvio a giudizio.