di Paola Iandolo
Sedici anni di reclusione per S.C. e F.C., padre e figlio, imputati nel processo con rito abbreviato per l'omicidio di Felice Lippiello. Il Gup del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone ha emesso la sentenza di primo grado al termine del rito abbreviato per padre e figlio difesi dagli avvocati Antonio Falconieri e Salvatore Aiello. La parte civile, gli avvocati Nicola D’Archi e Stella Saveriano, nella discussione di questa mattina in aula, aveva invocato una condanna per omicidio volontario, ricordando le modalità di azione avvenute prima del delitto ed il fatto che entrambi gli imputati fossero giunti sul posto con bastone e un coltello. La difesa, gli avvocati Antonio Falconieri e Salvatore Aiello avevano puntato molto su una serie di elementi che avrebbero scagionato i due imputati.
Dichiarazioni spontanee
Gli imputati hanno anche reso dichiarazioni spontanee. I due si sono detti estranei alle accuse mosse nei loro confronti e di trovarsi altrove al momento del delitto. Una versione però smentita dalle indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino. Le motivazioni saranno depositate tra novanta giorni.
Da omicidio volontario a preterintenzionale
Il Riesame di Napoli , accogliendo le richieste dei difensori aveva riqualificato il fatto di sangue in omicidio preterintenzionale, confermando la misura carceraria. Anche alle luce dei gravi indizi raccolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e della Compagnia di Baiano, che il 19 febbraio avevano portato il pm che conduce le indagini, il sostituto Vincenzo Toscano, a firmare un decreto di fermo di indiziato di delitto di omicidio volontario, poi trasformato in misura cautelare da parte del Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio.