Ariano Irpino

"L'incubo dell'acqua inquinata torna a tormentare gli abitanti di Ariano Irpino, con le contrade di Bagnara, Santa Barbara e Foresta costrette ancora una volta a fare i conti con un servizio idrico essenziale reso inutilizzabile. L'ennesima ordinanza sindacale che vieta l'uso potabile dell'acqua è la triste conferma di un problema cronico, sottolineando l'incapacità delle istituzioni di risolverlo in modo definitivo".

Il racconto di una donna da località Serra che tra l'altro non viene per niente citata nell'ordinanza: "L'acqua puzzava di baccalà o pesce morto stamattina. Diteci di che morte dobbiamo morire". E nella stessa giornata è stata allertata la polizia municipale per la la fuoriuscita di liquido torbido anche dalla casa dell'acqua di Cardito. Un problema qui legato più alla mancanza di manutenzione.

"È inaccettabile - scrive il comitato Uniamoci per l'acqua - che, a distanza di anni, i cittadini di Ariano Irpino siano costretti a vivere in questa situazione di precarietà. Le ripetute segnalazioni di acqua di colore scuro e le analisi che hanno evidenziato la contaminazione fecale delle condutture non possono essere più ignorate. È chiaro che le soluzioni adottate in passato si sono rivelate insufficienti, e che è necessario un intervento radicale e strutturale per risolvere definitivamente il problema".

Il comitato Uniamoci per l'acqua costituitosi a Grottaminarda, in prima linea su questa emergenza prosegue:

"L'irresponsabilità della politica in questa vicenda è evidente. I sindaci, pur prendendo provvedimenti d'emergenza, sembrano incapaci di affrontare il problema alla radice. La Regione Campania, dal canto suo, sembra assente e disinteressata alle esigenze dei cittadini. Dove sono gli investimenti per la riqualificazione della rete idrica? Dove sono i controlli periodici per garantire la qualità dell'acqua?

È ora di dire basta. I cittadini di Ariano Irpino, così come tutti i cittadini irpini, hanno il diritto di avere accesso ad un servizio idrico sicuro e salubre. È necessario che i sindaci scendano in piazza, insieme ai cittadini, per chiedere con forza soluzioni concrete e immediate. È necessario che la Regione Campania si assuma le proprie responsabilità e stanzi i fondi necessari per risolvere questa emergenza.
Ma la questione va oltre l'aspetto tecnico. L'acqua inquinata è un problema che riguarda la salute pubblica e la qualità della vita. È un problema che mette a rischio la sicurezza alimentare e che può avere ripercussioni negative sulla salute dei cittadini, soprattutto dei più fragili.

Non possiamo più accettare che la salute dei cittadini sia messa in gioco per l'incapacità o l'indifferenza delle istituzioni. È necessario un cambio di passo, una presa di coscienza da parte di tutti gli attori coinvolti. Il diritto all'acqua è un diritto fondamentale, e come tale deve essere garantito a tutti.

Chiediamo quindi:

Investimenti immediati per la riqualificazione della rete idrica irpine. Controlli periodici sulla qualità dell'acqua per garantire la sicurezza dei cittadini. Trasparenza sull'utilizzo dei fondi pubblici destinati al servizio idrico. Responsabilità da parte delle istituzioni coinvolte. I cittadini di Ariano Irpino e della Provincia di Avellino non possono più aspettare. È ora di agire".