Avellino

di Paola Iandolo 

Tre misure ostative o interdittive antimafia nel settore edile in Irpinia, per presunti collegamenti con i clan Moccia di Afragola, Cesarano di Castellamare di Stabia e il Nuovo Clan Partenio. E’ questo uno dei dati che emerge dalla Relazione della Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento per il secondo semestre del 2023. Sarebbe il settore edile quello più a rischio infiltrazioni anche in Irpinia.
In uno dei passaggi della relazione si evince che “Le province di Benevento e Avellino, infine, sono connotate dalla presenza di organizzazioni camorristiche a forte connotazione familistica, i cui interessi illeciti sono per lo più circoscritti a settori criminali più tradizionali quali il traffico e lo spaccio di stupefacenti, l’usura e le estorsioni”.
Le interdittive antimafie su Avellino 
 Per Avellino tre sono i provvedimenti ostativi emessi dall’Autorità Prefettizia. "Uno di questi ha riguardato una società del settore edile facente parte di un gruppo societario….riconducibili a soggetti legati a vincoli di parentela con esponenti del clan Moccia di Afragola e del clan Cesarano di Castellammare di Stabia”. Ci sono anche : “due provvedimenti ostativi che hanno interessato due società del settore edile aventi il medesimo rappresentante legale.
Quest’ultimo, in particolare, risulta essere stato coinvolto in alcuni procedimenti penali con le accuse di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti e frode nelle pubbliche forniture, oltre ad aver avuto frequentazioni con esponenti dello storico clan Genovese di Avellino, poi evolutosi nel Nuovo Clan Partenio, un affiliato del quale è risultato il marito di una dipendente di una delle due società oggetto di interdittiva”.

Le interdittive su San Martino Valle Caudina

Anche la Prefettura di Benevento ha adottato: “provvedimenti ostativi che hanno riguardato società attive, rispettivamente, nei settori dei giochi e delle scommesse, della lavorazione del vetro e nella produzione e vendita di mobili, per quali, e stata accertata la riconducibilita al clan Pagnozzi, operante a San Martino Valle Caudina, ma anche nella provincia di Benevento e a Roma”. Ovviamente si tratta di contestazioni relative al periodo luglio-dicembre 2023 che sono oggetto di contraddittorio in sede di giustizia amministrativa.