Dai guai del Taranto a quelli della Turris. La serie C continua ad essere il campionato più “sfigato” del calcio italiano. Il grido d'allarme proveniente dalla città corallina è per nulla confortante: la società rischia seriamente lo scioglimento che preluderebbe dunque al procedimento di liquidazione. Era stata convocata l'assemblea della “Sport and Leisure”, la società proprietaria della Turris che si è conclusa con un nulla di fatto. Dopodichè l'amministratore unico Ettore Capriola ha aggiornato la seduta tra dieci giorni. Inutile dire che la società in questione continua a perdere pezzi: ieri si è dimesso anche lo storico segretario Peppe Panariello, indicato dai più come “l'uomo delle carte”. Intanto incombe la data del 16 dicembre, quella del nuovo pagamento di stipendi e contributi. Inutile dire che senza la nomina di un nuovo amministratore e con un'inerzia prolungata si andrebbe verso lo scioglimento della società e la cancellazione del titolo sportivo.
Inutile dire che sul fronte della classifica tutti i risultati ottenuti dalla Turris sarebbero cancellati: il Benevento perderebbe i 3 ottenuti dalla vittoria del Vigorito il 4 novembre scorso, mentre formazioni come Avellino, Catania e Sorrento ne perderebbero solo uno avendo pareggiato contro i corallini.