Benevento

La voce della saggezza e dell'esperienza: si può essere leader di una squadra anche senza giocare. Nicolò Manfredini, 36 anni, ferrarese, è alla sua sesta stagione in giallorosso: arrivò alla strega nel 2019-20, l'anno della fantastica promozione in serie A con Pippo Inzaghi in panchina. Le presenze non sono state tante, ma può dire con soddisfazione di aver giocato tra i pali del Benevento in ogni categoria, A, B e ora C. Quest'anno è stato chiamato a fare da chioccia al giovane talento Nunziante: “ C'è un bel gruppo – dice ospite di Ottogol – un po' mi sento il vecchietto della situazione. Devo dire che anche in precedenza non c'è mai stato un gruppo “malato”. Questa volta ci sono ragazzi alle primissime armi e c'è l'entusiasmo. L'anno della retrocessione forse abbiamo pagato quella componente di gente abituata a palcoscenici diversi. Ma erano comunque sempre a disposizione”. 

La società quest'anno lo ha chiamato proponendogli un ruolo preciso: “La società ha deciso di fare delle scelte che condivido, siamo tutti professionisti. Cercherò di fare del mio meglio se avessi delle occasioni. Del resto la voglia di giocare c'è sempre, ma ogni anno ho fatto spesso il secondo e da questo punto di vista sono preparato a certe dinamiche e a certe situazioni. Quest'anno c'è un gruppo forte, tanti ragazzi che meriterebbero di giocare, ma si gioca in undici. E' il bello e il brutto di avere una squadra numerosa e forte. In panchina ci sono giocatori che hanno partite su partite in serie B, ma questa è la nostra forza, ci sarà bisogno di tutti”.

Un parere su Nunziante: “Lo conosco già da qualche anno, si vedeva che aveva una marcia in più. E già anni fa era strutturato così, ha ottime prospettive e deve continuare senza adagiarsi ad una situazione molto bella. La strada per lui sarà ancora molto lunga”.

Il pari col Cerignola ha lasciato un po' di amaro in bocca: “C'è stata delusione dopo Cerignola, ci aspettavamo una partita e un risultato diverso, ma ci può stare una piccola scivolata in un momento della stagione. Ora andremo a Trapani e troveremo una squadra non semplice da affrontare ma la prepareremo al meglio. Benevento è una piazza importante e un ragazzino alla prima esperienza può anche essere in soggezione, ma molti di questi sono ragazzi già pronti, sono con noi da tempo ed hanno anche respirato la prima squadra. Il campionato è forte e livellato, c'è modo di crescere bene”.

Il primato era un obiettivo, ma il Benevento lo ha conquistato in fretta: “Primi in classifica? All'inizio magari non ci pensi, ma poi ti rendi conto che sei una squadra forte e te la puoi giocare. Sta entrando in noi la consapevolezza che ce la possiamo fare. La sfida di Trapani? Dobbiamo pensare soprattutto a noi stessi, perchè siamo oggettivamente una squadra forte, lavorare sodo, come facciamo da inizio anno: vedremo dove possiamo migliorare e mettere in difficoltà gli avversari. Siamo carichi e motivati per portare a casa i 3 punti”.